Una molecole che può salvare il pianeta. La vita di Mathieu Flamini è completamente cambiata, o forse semplicemente non lo conoscevamo. Abbiamo apprezzato il calciatore, ma adesso è l’uomo a venire fuori. Dopo aver indossato le maglie di Arsenal e Milan, il francese è diventato amministratore delegato della GfBiochemicals, una società che offre un’alternativa di origine vegetale al petrolio.

Altro che oro nero

L’oro nero non è più buono. La sostenibilità è diventata l’argomento forse più importante del nostro tempo e tutti ormai si fa in nome di un ambientalismo che rischia sempre più di pagare dazio per le nostre scelte.

Trovare un’alternativa al petrolio diventa una delle corse più importanti, ma a quanto pare Flamini l’ha trovata. Durante i suoi anni proprio a Milano, Flamini ha conosciuto Pasquale Granata, un imprenditore di Caserta, con il quale ha poi fondato l’azienda in questione. La passione e sensibilità di Flamini verso tematiche di questo tipo è quindi cosa che affonda le radici nel passato. L’ex calciatore in un’intervista ha infatti ricordato di essere cresciuto con i documentari di Jacques Cousteau:

“Il cambiamento climatico è qualcosa che ho visto negli anni constatando la quantità di plastica sulle spiagge. Inoltre sono cresciuto guardando i documentari di Jacques Cousteau, che per noi era come David Attenborough. Ha creato moltissimi adepti”.

L’esperienza che però forse più di tutte lo ha fatto interessare del problema è stata la sua visita in Groenlandia, dove ha visto i ghiacci scegliersi davanti ai suoi occhi:

“Quando ero al Milan ho incontrato le persone giuste con cui condividere la mia preoccupazione e la voglia di fare qualcosa di concreto per cambiare le cose. Quando avevo 12 anni non sarei mai sceso in piazza per difendere la natura. Le nuove generazioni hanno invece capito che bisogna agire e in fretta. Sono stato in Groenlandia con una spedizione di scienziati e ho visto coi miei occhi cosa comporta l’innalzamento delle temperature. I ghiacci si scioglievano davanti a noi. Intere città finiranno così sotto i mari. Non possiamo più dire che non sapevamo”.

Flamini, imprenditore miliardario

La molecola creata dalla società di Flamini può davvero fare grandi cose.

Quando si parla di sostenibilità si parla di un mondo green che abbraccia molteplici realtà del nostro quotidiano, dalle auto elettriche al turismo green. Naturalmente, riuscire a cambiare le cose alla base è ancora più importante. Le stesse parole di Flamini ci fanno capire l’importanza della sua società:

“Può aiutare a diminuire le emissioni di monossido di carbonio. È un acido che ha un enorme potenziale perché reagisce esattamente come il petrolio e, quindi, lo può sostituire. Il cambiamento climatico è uno dei grandi problemi del nostro tempo”.

C’è poi il fattore economico. In Inghilterra sono sicuri, secondi gli inglesi Flamini con questa società è diventato miliardario, visto che il suo patrimonio sarebbe di 25 miliardi di euro. L’ex calciatore però ha smentito fortemente tali voci, dichiarando che questa cifra enorme è assolutamente falsa. Rimane comunque il fatto che i giro d’affari della sua società è comunque altissimo, e giustamente possiamo aggiungere, visto che la scoperta che porta avanti può davvero rivoluzionare il pianeta e risolvere in un colpo solo il problema dell’inquinamento.

I punti chiave…

  • l’ex calciatore di Arsenal e Milan è diventato un imprenditore di successo;
  • ha fondato una società chimica che ha inventato una molecola in grado di sostituire il pretorio;
  • secondo indiscrezioni provenienti dall’Inghilterra, il suo patrimonio ora sarebbe di 25 miliardi di euro.