Rinunciare al gas russo è possibile ma bisogna anche fare delle rinunce. Di recente ha fatto discutere la domanda del premier Draghi su spegnere i condizionatori in cambio della pace in Ucraina.

Governo Draghi e il piano per rinunciare al gas russo

Italia, Austria e Germania sono in stato di pre-allerta e mentre si attende un eventuale embargo, ci si prepara anche all’eventualità che i flussi si fermino. Il governo Draghi, come riporta Il Foglio, ha commissionato alle partecipate pubbliche un report con tutte le misure necessarie per far fronte allo stop dei 28 miliardi di metri cubi annui di gas in arrivo dalla Russia.

Nel Def si stima che si potrebbe assistere ad un rialzo dei prezzi del gas e di conseguenza un abbassamento del Pil di 0,8 punti.
Nel piano di emergenza si configurano 20-27 miliardi di metri cubi da sostituire, un 1 miliardo può arrivare dalla produzione nazionale, 5-10 miliardi delle importazioni, con un aumento di 2-3 miliardi dall’Algeria e poi con l’Azerbaigian l’invio di 2,5 miliardi aggiuntivi. Altri 5 miliardi potrebbero arrivare sotto forma di gas naturale liquefatto sfruttando il terminale di Cavarzere in provincia di Rovigo e di quello di Livorno.

Cosa sarà chiesto ai cittadini

È necessario anche trovare il gnl, mentre per quanto riguarda i 15 miliardi di metri cubi in più offerti dagli Usa, andranno ripartiti tra tutti i paesi Ue. Ai cittadini sarà chiesto un contenimento dei consumi, in particolare chiedere di ridurre di 1 grado la temperatura impostata sul termostato e alle imprese di ridurre i consumi 5 giorni al mese in inverno.

In questo modo di potrebbe ottenere un risparmio di 3 miliardi all’anno, un altro da aggiungere alla riduzione dell’illuminazione pubblica. Il pacchetto permetterebbe di recuperare 20 miliardi a cui aggiungere la riattivazione delle centrali a carbone che consentirebbero di aggiungere altri 5 miliardi. Ci saranno comunque conseguenze sia per l’economia che per l’occupazione, o almeno questa è l’impressione che ne deriva.

Vedi anche: Prezzi alle stelle e gas a rischio razionamento, a Fuori dal coro gli effetti della guerra