Si continua a parlare di intelligenza artificiale e lo si fa con una certa preoccupazione. Soprattutto quando l’AI viene associata al mondo del lavoro. Stavolta ad attirare l’attenzione dei media e non solo è una startup tuta italiana che progetta robot umanoidi cognitivi. Gli ideatori di tale progetto rispediscono al mittente le accuse di coloro che temono che l’AI possa soffiar loro il posto di lavoro nei prossimi anni. Vediamo perché.

Il lavoro che gli umani non vogliono e non devono fare

Una ricerca condotta dagli esperti di Ipsos sostiene che il 52% delle persone si dice preoccupato del fatto che nel giro di qualche anno la loro occupazione possa essere soppiantata dall’intelligenza artificiale.

Si tratta di una paura molto comprensibile, se è vero che stiamo vivendo già da ora alcuni esempi pratici di questo tipo. È ormai noto il caso della startup indiana di call center che licenzia il personale per sostituirlo con l’intelligenza artificiale. Per tale startup i numeri hanno appalto subito chiaro, visto che ha risparmiato un bel po’ di soldini eliminando il salario degli ex dipendenti e facendo quindi finalmente quadrare i suoi conti. A quanto pare per la nostra startup, quella del succitato robot umanoide, non ha intenzione di fare questo.

Paolo Denti, cofondatore e Ad di Oversonic Robotics, ha appunto spiegato che lo scopo di questi robot è quello di fare il lavoro che li uomini non possono fare. Anzi, va ben oltre e aggiunge che ci sono alcuni lavori che l’uomo non dovrebbe proprio fare, poiché pericolosi per la propria salute. Ed è qui che entra in campo il robot, il cui nome è RoBee, il quale è capace di svolgere diverse attività di questo tipo grazie alla sua intelligenza artificiale e al fatto di essere dotato di un vero e proprio corpo. I fondatori della startup sono due.

Oltre al già citato Denti, il quale ha una laurea in statistica economica a Padova, c’è Fabio Puglia, laureato in fisica e matematica a Milano. Quest’ultimo è l’inventore della coppia, mentre il primo ha qualità manageriali e imprenditoriali, tanto che è stato già a capo di importanti aziende.

Intelligenza artificiale, ecco il robot che aiuta l’uomo

Non una macchina che si sostituisce all’uomo provocando danni a tutta l’economia, ma un aiuto che possa permettere all’uomo di evitare lavori usuranti o addirittura pericolosi. L’idea di Denti è chiara. Ecco cosa ha detto a proposito:

“Mi chiedevo come, con tutta la tecnologia che abbiamo a disposizione, non fosse possibile ridurre il rischio di alcuni lavoratori in settori particolarmente usuranti: ebbi modo di vedere il prototipo del robot a cui Puglia stava lavorando, insieme ai suoi collaboratori, e ne intuii subito le potenzialità”.

Siamo nel campo della fintech più pura e con Denti e Puglia l’azienda è cresciuta in poco tempo. Da 5 membri del 2020 a 60 dipendenti di oggi. Così continua Denti:

“Abbiamo 39 robot operativi, sono un proof of concept, l’anticamera della vendita. L’anno prossimo vogliamo triplicare i numeri, la nostra capacità produttiva è di uno a settimana e vogliamo arrivare a quattro. Ma sono molto ottimista, perché la prima vendita ha già generato altri due ordinativi”. 

Il robot si inserisce bene nei turni di una azienda proprio come fosse un normale lavoratore. Ha una autonomia che gli consente di fare tre turni con pause di ricarica a induzione di 90 minuti. Praticamente una pausa pranzo breve. Il costo di un robot, a listino è di 140mila euro, anche se tale prezzo varia in base al progetto. RoBee è disponibile in quattro varianti per impieghi diversi, pesa fino a 120 chili, è alto fino a due metri e 10, può sollevare 5 chili.

L’intelligenza artificiale gli permette di andare oltre i classici lavori manuali. Può infatti ricevere comandi vocali ed eseguire i compiti impartiti dai programmatori. La progettazione della startup ha tenuto ovviamente conto delle regole sulla privacy e RoBee è in grado di svolgere quelle attività che l’uomo non dovrebbe fare per motivi di sicurezza e salute.

I punti chiave…

  • nasce RoBee, il robot umanoide cognitivo in grado di fare i lavori che l’uomo non dovrebbe fare;
  • la startup che lo ha creato è italiana e spera che tale invenzione possa aiutare le fabbriche nella loro produzione;
  • non mancano coloro che accusano tali iniziative di avviare una nuova rivoluzione industriale, la quale soffierà il lavoro alle persone.