Non è stato solo un grande grande esperto di musica, ma anche un attento conoscitore della settima arte. Stiamo parlando di Kurt Cobain e dei suoi film preferiti. Ecco quali sono le pellicole che ha amato di più, i registi che lo hanno ispirato e forse, in un qualche modo, influenzato anche la sua musica con i Nirvana.

Nel corso degli anni Cobain ha fatto una serie di liste e classifiche, poi tutte pubblicate nella sua biografia uscita postuma nel 2002. Secondo tale libro Kurt era un grande appassionati di Hitchcock e Wenders, ma amava anche il cinema visionario di Cronenberg e Lynch.

Inoltre, iniziava ad apprezzare un giovane regista che all’epoca aveva già sfornato due film che sarebbero divenuti dei classici della storia del cinema: Quentin Tarantino.

Kurt Cobain, i film preferiti

Peccato che non sia riuscito a vedere Pulp Fiction, il capolavoro di Tarantino uscito ad ottobre del 1994. Cobain infatti si suicidò ad aprile dello stesso anno, quindi aveva visto soltanto Le Iene. Quest’ultimo è l’altro grande film diretto dal regista statunitense, per critici è considerato il più grande in assoluto. Non stupisce, quindi, che il leader dei Nirvana abbia inserito Tarantino tra i suoi registi preferiti. Ma al primo posto per i film del genio di Seattle c’è Over the Edge di Jonathan Kaplan, pellicola del 1979 (in italiano uscì col titolo Giovani Guerrieri) che il cantante in un’intervista radiofonica descrisse in questi termini:

“Un film grandioso, che ha davvero definito la mia personalità: anarchia totale”.

Il film racconta il disagio giovanile dei ragazzi americani degli anni 70, quando l’utopia degli hippy si stava sgretolando sotto l’incessante realtà del capitalismo a stelle e strisce. Un giovane Matt Dillon è il protagonista dell’opera e scommettiamo che Kurt ha sentito quel personaggio molto vicino a sé stesso e alla generazione X di cui si è fatto portavoce un paio di decennio dopo.

I capolavori del cinema secondo il cantante dei Nirvana

Un altro prodotto audiovisivo adorato da Cobain è il documentario Don’t Look Back di D.A.Pennebaker del 1967, opera dedicata a un giovane Bob Dylan. Tra le sue influenze filmiche non mancano però anche pellicole più commerciali, come Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo di Steven Spielberg. Un altro film amato da Cobain era This is Spinal Tap, un altro docufilm, stavolta incentrato su una rockband fittizia. Si tratta infatti di un finto documentario opera del geniale Rob Reiner.

Di Hitchcock amava soprattutto La Finestra sul Cortile, mentre di Wim Wenders adorava Paris, Texas. Rimanendo in cinema d’autore, ma scendendo ancor di più nell’underground, gli altri due titoli della lista dell’artista erano Pink Flamingos dell’anarchico John Waters, ed Eraserhead di David Lynch. Chissà cosa avrebbe pensato di Crime to the Future, uscito quest’anno al cinema. Sta di fatto che Cobain inseriva uno de film di Cronenberg nella sua top ten, Il Pasto Nudo, pellicola a dir poco psichedelica ispirata a un romanzo di Burroughs.