Oggi le famiglie italiane vanno al supermercato meno volentieri di un tempo. Colpa dei sostanziosi rincari subiti nel corso dell’ultimo anno dai beni di prima necessità (e non solo). Così, se prima ci si concedeva dei piccoli extra, magari nel reparto dolciumi, ora la situazione è cambiata in maniera drastica, tanto che si cerca di prendere il minimo indispensabile e raggiungere la cassa il prima possibile. Purtroppo, però, anche queste accortezze potrebbero non essere sufficienti. A finire sul banco degli imputati stavolta è la presunta “truffa del supermercato”, l’ennesima.
Il fenomeno dello shrinkflation
Iniziamo dalle basi. Fenomeno, non truffa. È quello dello shrinkflation, per cui le confezioni diventano più piccole e il contenuto più leggero, senza però che a questo segua una diminuzione di prezzo. Da qui a chiamarla truffa ce ne vuole, e anche se fosse, non se ne parla di certo da oggi. In rete è possibile trovare ad esempio l’approfondimento di Altroconsumo datato ad ottobre 2022. Non è passato un anno, ma 6 mesi sì. Perché dunque tiralo fuori oggi? Associandolo tra l’altro a una truffa? I misteri dell’informazione italiana.
L’origine del termine shrinkflation nasce dall’unione di due termini: “to shrink”, che in inglese significa appunto “restringere” e “inflation”, ossia l’inflazione con cui milioni di famiglie italiane devono fare i conti da ormai molti mesi a questa parte. C’entra la guerra in Ucraina, d’accordo, ma il solo conflitto iniziato dalla Russia non spiega la complessità del fenomeno. E se non bastasse questo, bisogna aggiungere un altro dettaglio non indifferente: lo shrinkflation non è nato nel 2022, ma va avanti già da diversi anni.
La nuova “truffa del supermercato”. Bisogna anche cercare di fare acquisti intelligenti
Bisogna prestare la massima attenzione, questo sì.