L’Italia sta per cambiare registro, il problema della natalità si sta facendo sentire più di quanto potevamo immaginare e la politica è pronta a prendere in mano la situazione. Il lavoro per mamme è la soluzione che sembra più coerente con questi propositi. Ma di cosa si tratta? Sono gli stessi ministri del nostro Governo a prendere parola e spiegare che l’obiettivo è quello di incentivare le assunzioni al fine di favorire la natalità.

Assunzioni e natalità a braccetto

In numeri sulla natalità nel nostro paese stanno avendo non poca difficoltà a sbocciare.

Il calo demografico dell’Italia è da anni sotto gli occhi di tutti. Naturalmente, gioca un ruolo forza in questa vicenda la precaria situazione professionale di tanti italiani. Più volte si è parlato di quanto oggi siano i nonni ad incidere sulle nuove famiglie apportando sia il loro aiuto economico con la propria pensione, sia il loro tempo andando ad accudire i piccoli venuti al mondo. Senza il loro sostegno, a quanto pare, la natalità nel nostro paese crollerebbe davvero a picco. Il Governo però sa benissimo che non può puntare sulla generosità dei nonni per conservare questi numeri demografici. Anzi, se vuole migliorarli, ed essi vanno migliorati, deve cambiare registro e prendere nuovi provvedimenti.

Ecco che spuntano nuovi piani in merito al lavoro per mamme, ossia aiuti non solo per chi mette al mondo nuove vite, ma agevolazioni anche per le imprese che assumono donne che danno il loro contributo alla crescita demografica. A spiegarlo sono stati prima il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, e poi il ministro della Famiglia Eugenia Roccella parlando dal palco del Meeting di Rimini. A tal proposito il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha affermato: “La natalità è la sfida più importante”. Sembra dunque chiaro che il Governo Meloni voglia puntare dritto per questa strada.

Infatti, nella prossima manovra di Bilancio ci sarà appunto un capitolo per incentivare le nascite.

Lavoro per mamme

Il Governo è al lavoro per studiare nuovi piani al fine di favorire la natalità nel nostro paese: incentivi per le mamme assunte, ma anche per le aziende che le assumono. Un progetto bilaterale che potrebbe finalmente apportare i benefici sperati. A tal proposito, il viceministro Leo ha affermato:

“L’obiettivo è di introdurre orme di detassazione e quindi ridurre il carico fiscale dell’imposta sul reddito delle società per dare dei benefici aggiuntivi soprattutto alle mamme. Quindi dare ulteriori benefici alle imprese che assumono delle donne che hanno nuclei familiari abbastanza consistenti. Aiuteremo le famiglie con tre figli”.

Incentivare le nascite sembra quindi il must che la politica sta assumendo oggi. Ecco quindi l’idea del quoziente familiare, ossia aiuti e incentivi, anche da un punto di vista lavorativo, indirizzati verso le famiglie numerose. Per quanto riguarda le imprese, gli incentivi potrebbero essere tradotti nella riforma dell’Ires, ossia la tassa sugli utili. Attualmente è al 24 per cento, ma il governo è intenzionato ad introdurre un’aliquota ridotta al 15 per cento.

Come al solito ci sarà da fare i conti con il budget a disposizione del Governo. Già tra i rappresentanti della Meloni c’è chi storce il naso sull’assegno unico per i figli, il quale costa allo Stato poco meno di 20 miliardi di euro. Accontentare chi ne vorrebbe uno più sostanzioso non sarà facile. Figuriamoci quindi quale potrebbe essere la spesa per incentivare il lavoro per mamme. Probabilmente, sarà necessario rendere più trasversali le varie manovre del paese, al fine di farle convergere tutte nell’obiettivo unico che è quello di aumentare la natalità dell’Italia ed accrescerne lo sviluppo demografico.

In sintesi…

  • il Governo Meloni punta a nuove manovre per orientare il lavoro e incentivare le assunzioni delle mamme;
  • l’obiettivo è di preparare incentivi anche per le aziende che assumono;
  • gli aiuti potrebbero essere più cospicui per le famiglie con almeno tre figli.