Il collegio dei docenti ha emesso il suo verdetto. La sezione senza voti del liceo Morgagni di Roma è stata chiusa. La votazione è stata tutt’altro che unanime, si contano infatti 37 voti a favore dello stop, e 36 contrari. Il progetto sperimentale sarà quindi abbandonato, ma prima verrà terminato il lavoro delle altre sezioni che hanno introdotto il metodo finlandese.

Il collegio docenti si spacca

È stata una decisione tutt’altro che semplice, e lo possiamo ben capire dal numero di voti a favore dello stop e da quello dei contrari.

Rimangono attive invece le classi in cui è stato implementato il metodo finlandese, il quale si basa sui giudizi al posto dei voti. Tra le altre modalità offerte da tale metodo ci sono la riduzione di verifiche e interrogazioni, con una particolare enfasi sul lavoro di gruppo a favore di una riduzione dello stress dovuta ad eccessivi carichi scolastici. A dire il vero, però, il sospetto che la valutazione in merito alla chiusura sia stata proposta no per la poca bontà del progetto, ma per altri elementi, è molto forte. Si parla infatti di dissidi interni, gelosie e rivalità tra i docenti e altro ancora.

Insomma, la questione si fa alquanto controversa e senza dubbio non mette in buona luce l’operato degli addetti ai lavori. E ciò probabilmente fa seguito alle varie polemiche che hanno interessato il mondo della scuola negli ultimi tempi. Non sono mancate a tal proposito anche proposte singolari al fine di ottenere una riforma nuova e che porti l’istruzione verso mete più progressiste e avanzate. Ricordiamo ad esempio il caso della proposta relativa alla scuola ad ottobre, una soluzione che ha trovato alcuni favorevoli, ma ha anche fatto storcere il naso a molti. E dire che il liceo Morgagni, con la sezione G interessata del progetto, aveva raccolto anche la curiosità dei media, tanto che un anno fa i giornali parlavano di un nuovo modello scolastico tutto da scoprire e da imitare.

Liceo Morgagni, progetto fallito

Nonostante l’interesse dei media, e addirittura dell’Università La Sapienza, la quale si era interessata al caso per studiarne il modello, alla fine il liceo Morgagni si arrende. La sezione senza voti viene chiusa e il progetto fallisce. Il professor Enzo Arte, che aveva ideato il metodo otto anni fa e aveva lanciato la sperimentazione in Italia, esprime il suo dispiacere per la decisione presa. Come dicevamo, però, si tratta di una decisione controversa che potrebbe essere dettata anche da gelosie interne al corpo stesso dei docenti. Il citato Arte, infatti, sostiene che il successo del progetto abbia infastidito alcuni docenti che erano contrari all’eliminazione dei voti. Cosa succederà ora? La sezione G continuerà solo nelle classi attualmente coinvolte, mentre in futuro potrà essere attivata solo se i docenti individualmente lo riterranno opportuno.

E cosa ne pensano i genitori degli alunni di questo flop? Naturalmente, anche in questo caso il malcontento è alto, soprattutto per coloro che avevano intenzione di iscriversi a tale progetto il prossimo anno. Molti genitori chiederanno comunque delucidazioni alla dirigente scolastica del Liceo Morgagni di Roma. Ma la Preside fa sapere che, qualora dovesse essere presentata domanda di riesame del voto, difficilmente verrà accolta. C’è chi sostiene che la decisione del collegio docenti è stata motivata dalla mancanza di equilibrio nella formazione delle prime classi, ma ad oggi non sono chiare ancora le motivazioni che hanno dato seguito a tale scelta. Quel che è certo è che per molti tale decisione rappresenta una sconfitta che non ha una vera motivazione logica e coerente.

I punti salienti…

  • chiude la sezione senza voti del liceo Morgagni di Roma;
  • secondo indiscrezioni, la decisione pare sia stata presa dai professori per gelosie e rivalità interne al corpo docenti;
  • i genitori chiederanno un riesame del progetto, ma difficilmente verrà accolto.