E se vi dicessimo che dei ricercatori giapponesi hanno scoperto una materia oscura datata 12 miliardi di anni fa? Già immaginiamo cosa state pensando. Una tale data significa risalire agli albori della nascita delle galassie, una sorta di nuova teoria cosmologica che permetterebbe quindi di avere nuovi paradigmi sull’inizio del tutto. Si tratta quindi di una scoperta incredibilmente affascinante che può aprire nuovi incredibili e affascinanti spiragli di luce alla nostra conoscenza dell’universo.
Materia oscura, la scoperta giapponese
Si sta facendo un gran parlare in questi ultimi tempi delle nuove scoperte scientifiche che potremmo ottenere nei prossimi anni.
La scoperta di questa materia oscura datata a 12 miliardi di anni fa si muove nella stessa direzione di interesse accademico. Si tratta di una prospettiva che mette in luce interessanti novità fattuali che possono avere importanti implicazioni sia a livello scientifico che filosofico. A capo dello studio Hiranao Mitatake, insieme a Masami Ouki, coautore dello studio e cosmologo dell’università di Tokyo. I due scienziati hanno espresso il loro grande entusiasmo per la scoperta fatta. Cosa ci dice la scienza? Ci dice che l’85% dell’universo è formato da galassie, ma attorno a queste ultime c’è materia oscura. Lo studio ha quindi permesso di osservare la luce generata dalla materia oscura intorno a circa un milione e mezzo di galassie.
Materia oscura, cos’è e cosa comporta la scoperta?
La ricerca è stata condotta dall’Università di Nagoya in Giappone, in collaborazione con l’università di Tokyo, l’Osservatorio astronomico nazionale del Giappone e l’Università di Princeton. La materia oscura è un alone nero che circonda le galassie. E una regione che si è staccata dal resto della materia. Essa è di tipo barionico, ossia composto da particelle subatomiche non elementari costituite da un numero dispari di quark di valenza. Viene detta oscura perché non è osservabile tramite le sue variazioni emesse. La sua presenza ha però effetti gravitazionali sulla materia che le è circostante, come appunto le galassie che le sono vicine. In poche parole, dagli effetti che crea sui corpi adiacenti, si può decifrarla.
Ma non è tutto, poiché arrivando a comprendere nel dettaglio il funzionamento di questa materia oscura appena scoperta, sarà possibile anche capire in che modo le galassie ad esse vicina si sono ricostruite e quindi avere un’idea più chiara e forse completamente diversa di quello che è stato il big bang. Insomma, si tratta di una scoperta davvero affascinante che getterà nuove basi per un grande sapere.