In questi giorni non si fa altro che parlare delle MMA ovvero delle arti marziali miste praticate dai ragazzi che sono stati accusati di aver massacrato a calci e pugni un giovane di ventuno anni intervenuto per difendere un amico. Ma cosa sono esattamente le Mixed Martial Arts,  sport che viene dal Brasile e che mescola elementi di varie discipline?

MMA: ecco cosa sono

Le arti marziali miste sono uno sport che, come detto, viene dal Brasile e negli anni settanta veniva chiamato “Vale Tudo”.

Furono inventate dalla famiglia Gracie (una dinastia di lottatori esperti di “Brasilian Ju Jitsu”) che sfidarono coloro che praticavano tutte le discipline di combattimento del mondo. Ad oggi rispetto al passato le MMA risultano essere uno sport che mescola elementi di varie discipline come il wrestling, il kali filippino, lo ju jitsu brasiliano e giapponese, la lotta, la boxe thailandese con regole, categorie di peso e alle volte con l’uso di guantini e di protezioni per i piedi.

Nelle arti marziali miste, per chi non lo sapesse, è permesso sia lottare che colpire e possono essere utilizzate le tecniche ed i colpi di tutti gli sport di combattimento nonché delle arti marziali. Il combattimento si svolge sia a terra che in piedi mediante l’ausilio di tecniche sia di grappling che di striking. Il primo è uno stile di lotta che ha il fine di portare a terra l’avversario e costringerlo alla resa mediante una tecnica di sottomissione (pressioni dolorose, strangolamenti e levi articolari) mentre l’altra è una disciplina dove si usano le ginocchiate, le gomitate, i pugni ed i calci. L’MMA, quindi, permette ad atleti di diversi sport di combattimento o arti marziali di confrontarsi tra di loro.

Arti marziali miste non sono più violente di altre discipline

Bruno Baleotti che per anni è stato capitano della Nazionale di Karate ed oggi è maestro di Judo e Karate in merito alle MMA ha comunicato che esse non sono più violente di altre forme di lotta.

Esse devono essere praticate così come per l’akido non per stendere l’avversario ma per studiarlo e migliorare.

In merito ai ragazzi di Colleferro, Baleotti ha comunicato che hanno utilizzato le arti marziali per scopi sbagliati per cui i loro maestri non hanno saputo toccare le corde giuste. Il ruolo del maestro è quello di spiegare che si possono vincere i propri limiti ma non gli avversari. Ha continuato dicendo che le persone violente non dovrebbero nemmeno entrare nelle palestre in quanto i prepotenti si riconoscono anche prima che inizino a combattere.

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