Non è una situazione facile quella che si apprestano ad affrontare i diretti interessati in merito ai motori diesel e benzina. Lo stop dell’Unione Europea imposto per i motori termici ha una data: 2035. Ora però c’è chi alza la voce e dice la sua su quella che sembrerebbe una proposta impossibile. Sarebbe più saggio spostare la data d’addio, probabilmente.

Impossibile essere pronti per il 2035

L’industria del settore non è pronta. È questa la sintesi riguardo allo stop dei motori diesel e benzina imposto dall’UE per il 2035.

In sintesi, a partire da tale data non sarà più possibile vendere nuove auto con motori termici, ma ora sono e stesse aziende costruttrici di auto a insorgere, affermando che tale proposta non è fattibile. A dire il vero, le tensioni tra addetti ai lavori e UE non sono mancate già nei giorni scorsi. L’industria del settore si è infatti già espressa anche su Euro 7, da molti ritenuta troppo restrittiva, ma ora alzano definitivamente la voce facendo sapere che riuscire a trovare una quadra entro il 2035 è praticamente impossibile. L’unica soluzione sarebbe quindi posticipare il pensionamento dei motori diesel e benzina, almeno fino al 2040.

Tra i paesi che hanno proposto delle alternative, c’è anche l’Italia, la quale ha lanciato i biocarburanti. La proposta però non è stata ancora accettata dall’UE. Diverso l’esito invece della proposta della Germania, la quale ha presentato gli e-fuels, e l’Unione Europea ha accettato. Come dicevamo, però, gli umori sono ora tutt’altro che positivi. Sulla questione è intervenuto Luca de Meo, CEO del Gruppo Renault:

“La messa al bando delle auto tradizionali deve essere modificata, spostata almeno al 2040 cioè 5 anni oltre la nuova scadenza fissata dalla Ue per il 2035. Sull’Euro 7 voglio essere chiaro: le regole vanno completamente riviste, conservando comunque la nuova attenzione all’inquinamento che proviene da freni e pneumatici. Ma per i motori è assolutamente impossibile soddisfare entro il 2025 i limiti Euro 7 con regole che non sono state ad oggi ancora definite. Non è possibile farlo. E l’Euro 6 Final va benissimo”.

Motori diesel e benzina, una situazione complessa

la grande manovra per l’esplosione delle auto elettriche, prosegue, ma intanto il passaggio non è indolore e molti protagonisti del settore iniziano a far sentire la propria voce con maggior forza.

Non ci sono giri di parole nelle dichiarazioni di de Meo, la situazione è questa, impossibile adeguarsi entro il 2035 e cancellare in così poco tempo i motori diesel e benzina, soprattutto visto che non ci sono ancora regole chiare in merito. Probabilmente, il nocciolo sarà tutto intorno ai bio-fuels. Lo scorso 4 luglio la Commissione Industria dell’Unione Europea ha incluso i bio-fuels nella definizione di carburanti CO2-neutral. Ciò significa che c’è la soluzione per procrastinare la data di scadenza dei motori diesel e benzina. L’’On. Massimiliano Salini di Forza Italia fa appunto notare che questa sarà la soluzione per non mandare i motori termici in pensione anzitempo:

“In Commissione ITRE abbiamo creato un precedente normativo molto importante ed estremamente utile, in grado di salvare il motore a scoppio. Insieme al dossier Euro 7, liberato da target irrealistici, abbiamo infatti ottenuto l’approvazione della prima definizione europea di ‘carburanti CO2 neutri’, che include anche i bio-fuels chiesti dall’Italia accanto agli e-fuels ottenuti dalla Germania”.

Riguardo la controversa questione Euro 7 e le sue restrizioni giudicate troppo rigide, ha dichiarato:

“L’inedita descrizione di CO2 Neutral Fuel reintroduce la neutralità tecnologica e apre all’immatricolazione su larga scala dei motori a scoppio alimentati a combustibili rinnovabili o sintetici anche dopo il 2035. Inoltre, tramite un negoziato puntuale, abbiamo ottenuto che la medesima definizione di carburanti CO2 neutri venga inserita nel testo riguardante gli Euro 7, che sarà discusso a settembre”.

I punto chiave…

  • mandare in pensione i motori termici entro il 2035 è praticamente impossibile, ora le case automobilistiche fanno sentire la loro voce;
  • l’UE spinge per questa soluzione, ma a quanto pare sembra impraticabile, la soluzione potrebbe essere quella dei bio-fuels;
  • anche Euro 7 fa storcere il naso, a settembre il voto.