Situazione sempre più complicata per i mutui. Ebbene sì, la crisi economica e l’inflazione alla fine hanno mietuto anche altre vittime, quelle che ogni mese devono pagare la rata del mutuo. Secondo i dati è boom di sospensioni, con tante famiglie che si sono trovate costrette a rinunciare al pagamento. I numeri parlano chiaro: le richieste di sospensione sono state 228 a settembre scorso, 402 a febbraio di quest’anno e ben 526 a marzo.

Mutui, si va sempre peggio

Chi p preoccupati dei dati appena citati, deve mettersi l’anima in pace, si andrà sempre peggio.

La rata del variabile si infatti infiammata: arriva infatti a +65% con i rialzi della Banca Centrale Europea. Ma non ci sono buone notizie nemmeno per il tasso fisso. secondo la federazione autonoma bancari italiani, infatti, anche questi sono destinati a raddoppiare. Cosa sta succedendo? La situazione mutui è ormai chiara a tutti e le conseguenze sono facilmente riscontrabili: con il costante rialzo del costo della vita, gli innalzamenti sui tassi d’interesse sui diversi tipi di investimento sono praticamente inevitabili, visto anche il costo stesso del denaro, aumentato di +3,75%.

Ma quali son i numeri nel nostro paese riguardo ai mutui? Le famiglie che hanno un debito con le banche in Italia sono 6,8 milioni, ossia il 25% della popolazione, e di queste coloro che pagano un mutuo per la casa sono 3 ,milioni d mezzo. Come detto, però, gli esperti di FABI, vanno oltre e ci dicono quel che potrebbe accadere al di là degli attuali aumenti. A tal riguardo, le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il rimborso mensile dovrebbe salire del 50-60%. Per fare un esempio pratico, un mutuo a tasso fisso di 25 anni per 200 mila euro la rata mensile sarà di 1.218 euro.

Situazione insostenibile?

Si potrà sostenere questa situazione? A giudicare anche dai tanti mutui messi in sospeso, diremmo proprio di no.

Al momento se la cavano soltanto i vecchi mutui a tasso fisso, mentre quelli a tasso variabile, come detto, hanno subito aumenti fino al 65%. La situazione dei prestiti bancari rischia di precipitare, come sottolinea anche Lando Maria Sileoni, segretario generale della FABI:

“L’ennesimo aumento del costo del denaro da parte della Banca centrale europea rappresenta un altro pesantissimo macigno sui prestiti bancari e sull’intera economia italiana. I rischi sono due: un rallentamento molto forte del mercato immobiliare e dell’edilizia e una riduzione molto evidente degli investimenti delle imprese, che frenerà l’occupazione.”.

Possibile ripercussioni a catena, dunque, complicando uno scenario che potrebbe essere sempre più nero, e che potrebbe avere, come detto, nefaste conseguenze anche su altri fattori, come ad esempio quello del lavoro, oltre a quello dell’edilizia in generale.