In questi giorni si parla senza sosta di una possibile “no fly zone” sull’Ucraina, il divieto di sorvolare lo spazio aereo che presuppone anche il dover far rispettare lo stop e colpire chi infrange il divieto.
Cosa vuol dire far rispettare una “No fly zone”
Fare rispettare la “No fly zone” vuol dire anche trovare, bloccare e distruggere le risorse antiaeree presenti a terra e considerando che l’Ucraina non è un paese Nato, imporre il divieto di sorvolo significherebbe anche usare le forze della Nato per attaccare gli aerei russi.
Voli aerei più cari e tratte più lunghe per l’Asia
Dal punto di vista dei voli aerei, la no fly zone si traduce in nuove rotte e voli più lunghi a costi maggiori per quanto riguarda le compagnie aeree di linea. I voli verso l’Asia, infatti, si allungano di 5 ore e anche i prezzi aumentano fino a 300 euro. Come scrive il Corriere, per le compagnie aeree, tutto ciò si trasforma in un problema economico ancor peggio del coronavirus. A rimetterci non sono solo i voli passeggeri ma anche quelli che trasportano merci.
Le compagnie aeree sono costrette a ridisegnare le rotte. La Finnair, ad esempio, per i voli tra Helsinki e Tokyo, dal 9 marzo ha deciso che passerà sopra il Polo Nord allungando di quasi 3 ore il viaggio oppure sopra il Kazakistan e la Mongolia, aggiungendo quasi 5 ore di viaggio. Per ogni ora di volo extra, il costo può salire di 4 mila euro fino a 12mila euro, quindi per la compagnia si tratta di 60mila euro in più e un aumento dei prezzi anche per i clienti.
Un volo Helsinki-Bangkok è passato da 10 ore e mezza a 13 ore e 40 minuti, un volo Tokyo-Londra ora impiega 15 ore e 20 minuti passando sopra l’Alaska, la Groenlandia e l’Islanda.
Vedi anche: Blocco voli aerei in Russia e Ucraina, cosa cambia per i viaggi e i passeggeri, rischio aumento prezzi