Si sentiva la mancanza di un’altra variante covid-19. Pensavamo di essercene liberati e invece no. Per qualche settimana abbiamo pensato che il coronavirus fosse sparito dalle nostre vite ma i dati sembrano smentirci. Qualcuno si chiede se torneranno le restrizioni o le mascherine come era accaduto lo scorso inverno. È ancora presto per dare una risposta ma nulla, al momento, sembra portare su quella strada. Dopo la pesante ondata di luglio, causata da Omicron 5, è in arrivo un’altra variante che nelle prossime settimane sarà in grado di provocare una miriade di contagi.
Il rialzo dei contagi dell’ultimo periodo, è la prova che la pandemia è ancora tra noi ma sembra fare meno paura. Secondo l’ente europeo per le malattie infettive, il nuovo ceppo è BQ.1 provocherà un importante aumento dei contagi ma la malattia grave sembra scongiurata.
Nuova variante covid Cerberus sarà dominante tra novembre e dicembre
I primi casi di variante Cerberus sono già presenti in Italia ma è sempre Omicron 5 ad essere dominante. Invece, tra metà novembre e metà dicembre Cerberus inizierà a diventare dominante e all’inizio del 2023 rappresenterà l’80% dei casi o forse di più. Secondo l’Ecdc, European Centre for Disease Control, in Italia si sta raggiungendo il picco dei contagi autunnali ma da metà novembre la variante BQ.1 inizierà a imporsi e quindi durante l’inverno ci saranno molti casi di covid-19.
Cerberus, oltretutto, starebbe emergendo da una dozzina di varianti che sono state soprannominate “la zuppa delle varianti”. Questo ceppo si è ampiamente diffuso in Francia, dove nel giro di un mese è arrivato al 19% mentre in Italia è ancora al 5% ma seguendo l’esempio francese, nel giro di qualche settimana dovrebbe diventare predominante. A dire qualcosa in più su questa nuova variante è Carlo Federico Perno, virologo, direttore della microbiologia del Bambino Gesù a Roma:
“BQ.
1 ricade sempre nella famiglia di Omicron: può darsi che le infezioni tornino ad aumentare, ma non ci aspettiamo dei balzi nella severità dell’infezione, né che i vaccini abbiano particolari perdite di efficacia”.
I sintomi possibile delle nuove varianti
Anche in altri paesi BQ.1 sta procedendo a passo spedito. In Svizzera è al 9%, in Gran Bretagna all’8%, negli Stati Uniti è al 16,6%. Insieme a Cerberus, che è figlia di Omicron 2, potrebbe imporsi anche la variante Gryphon o XBB, figlia di Omicron 5. L’Ecdc, però, ha avvertito che in questo momento non vi è una vera e propria allerta ma solo quando si arriverà ad un’incidenza del 50% allora si potrebbe parlare di impatto epidemiologico. Anche per quanto riguarda i sintomi, infatti, non ci sono grandi differenze rispetto a Omicron 5: febbre, raffreddore, mal di gola, tosse, stanchezza, dolori articolari e muscolari sembrano caratterizzare anche Cerberus e l’altra variante Gryphon. Insomma, sintomi sempre più simili all’influenza che rischiano anche di creare un certo caos.