La patata oramai è un alimento indispensabile nella cucina italiana e non è altro che il tubero di una pianta erbacea della famiglia delle solanacee di cui fanno parte anche i pomodori, i peperoni e le melanzane. É una verdura diffusa tutto l’anno ed è utilizzata in svariati campi.

Si chiede però dove è nato tale tubero e come è arrivato in Europa. Ecco dunque la storia del tubero tra i più amati dagli italiani tra verità e leggenda.

La storia della patata

La patata è originaria dell’America Meridionale e precisamente delle Ande.

In tale luogo, infatti, era coltivata  dagli Incas duemila ani prima della nascita di Cristo in zone tra i 4600 ed i 4900 metri d’altezza.

Per circa due secoli, però, il Perù ed il Cile si sono contesi tale origine fino a quando la scienza ha stabilito che la patata è realmente nata in Perù. Si racconta che uno scienziato russo di nome Sergey Vavilov (dell’Istituto delle Piante Coltivate dell’URSS) quando la contesa divenne sempre più aspra tra i due stati diede il primo dato certo che però non risolse nulla.

Nelle sue ricerche, infatti, individuò due luoghi sicuri dove era nato tale tubero senza però comunicare quale fosse la prima zona coltivata: parliamo delle adiacenze del lago Titicaca e di un territorio del Cile del Sud. In seguito, grazie ai nuovi strumenti scientifici, è stata appurato che il Perù era la patria della patata.

La patata in Europa

Tutti hanno sempre creduto che la patata fosse giunta in Europa grazie al pirata Francis Drake che divenne poi l’ammiraglio della flotta inglese nella guerra contro la Spagna. Si narra infatti che Drake si presentò davanti ad Elisabetta d’Inghilterra con una pianta che non era però la patata ma simile ad essa. In realtà sarebbe stata una batata ovvero sempre un tubero molto più prezioso.

Per chi non lo sapesse esso viene inserito nella top five degli alimenti più salutari al mondo grazie alla concentrazione di sostanze benefiche per la salute.

La patata come cibo, in ogni caso, nel nostro continente non ha avuto un successo immediato. Ha fatto infatti il suo ingresso in cucina soltanto intorno al 1800 grazie ad Augustin Parmontier. Divenne così un elemento importantissimo nell’alimentazione dei popoli del Nord Europa per la facilità di conservazione ma anche perché costava poco e si adattava bene ai climi freddi.

Si racconta che Parmontier (farmacista dell’esercito durante la Guerra dei Sette Anni) fu fatto prigioniero e che durante la sua detenzione in Germania scoprì le proprietà nutritive di tale tubero. Quando fu liberato, poi, tornò a casa e cercò in tutti i modi di convincere i contadini a coltivarlo.

Nel nostro paese, infine, la patata sarebbe giunta solo nel sedicesimo secolo grazie ai padri Carmelitani scalzi secondo quanto narrava un cronista dell’epoca. Questi ultimi, infatti, non solo le avrebbero importate ma avrebbero anche insegnato ai contadini a coltivarle, raccoglierle e consumarle.

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