Con il nuovo governo, molto sta cambiamento non solo in merito al reddito di cittadinanza ma anche per le novità pensioni. Negli ultimi tempi molte persone si stanno chiedendo quando andranno in pensione i nati tra gli anni Ottanta e Novanta e con che assegno. Detto che è impossibile dare una risposta univoca, viste le tante variabili che concorrono all’età pensionabile e al trattamento pensionistico, possiamo però dire da subito che chi oggi ha tra i 33 e i 43 anni andrà in pensione sicuramente dopo i 70 anni.
Quando andranno in pensione i nati tra gli anni ’80 e ’90
Se si prende in considerazione l’età anagrafica per l’accesso alla pensione di vecchiaia, oggi corrisponde a 67 anni, ma nei prossimi anni le cose potrebbero cambiare profondamente (e in peggio). Secondo le ultime stime Istat, tra il 2047 e il 2056, cioè quando i nati dell’Ottanta compiranno 67 anni, lo scenario per accedere alla pensione di vecchiaia dovrebbe essere pressapoco questo:
- 2047: 69 anni e 5 mesi
- 2049: 69 anni e 7 mesi
- 2051: 69 anni e 9 mesi
- 2053: 69 anni e 11 mesi
- 2055: 70 anni e 1 mese
Di fatto, quindi, si parla di un “ritardo” nell’accesso alla pensione di vecchia di circa 3 anni. Ciò avrà ovviamente conseguenze anche sull’istituto della pensione anticipata. Che cosa significa? Se oggi sono richiesti 42 anni di contributi, ai nati negli anni Ottanta saranno necessari ben 45 anni di contributi.
Se vogliamo, potrebbe andare ancora peggio a parte dei Millennials e a parte della generazione Z. Cioè a tutti coloro che sono nati tra il 1990 e il 1999. Quest’ultimi compiranno 67 anni tra il 2057 e il 2066, quando secondo le stime Istat per la pensione di vecchiaia lo scenario dovrebbe essere il seguente:
- 2057: 70 anni e 3 mesi
- 2059: 70 anni e 5 mesi
- 2061: 70 anni e 7 mesi
- 2063: 70 anni e 9 mesi
- 2065: 70 anni e 11 mesi
- 2067: 71 anni e 1 mese.
Non va nemmeno trascurato il requisito economico
Al netto di questo, non va nemmeno trascurato il requisito economico richiesto per accedere alla pensione di vecchiaia, ossia un importo dell’assegno previdenziale non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale.
Il governo Meloni e i prossimi esecutivi prenderanno delle misure al riguardo in favore delle nuove generazioni?