Un nuovo servizio per facilitare l’accesso alla pensione di vecchiaia. Non tanto nei requisiti, quanto nelle modalità di richiesta. È quanto predisposto dall’Inps per semplificare le procedure per il principale dei trattamenti previdenziali.

Pensione vecchiaia

Un passo in direzione della facilitazione procedurale, nell’attesa che il Governo definisca il futuro meccanismo pensionistico del 2024. Il quale, come visto nei giorni scorsi, è probabile che andrà nella direzione del prolungamento degli strumenti di anticipo, inclusa Quota 103. Per poi allestire la vera e propria riforma del sistema a partire dal 2025.

Per chi maturerà i requisiti di anzianità ordinaria in questo lasso di tempo, tuttavia, l’Inps ha deciso di muoversi per tempo. Non cambieranno (almeno non nell’impostazione generale) i requisiti anagrafici e contributivi, quanto piuttosto le modalità di richiesta, a cominciare dall’istanza sulla piattaforma adibita dall’Istituto. Una strategia adottata per andare incontro ai pensionandi più anziani o maggiormente in difficoltà nel presentare la propria domanda. Una prima novità riguarderà l’alert pensionistico. Ossia, al contribuente sarà ricordata per tempo l’opportunità del pensionamento.

L’Inps ha parlato dell’iniziativa nel messaggio n. 2427 del 2023, comunicando quali saranno le procedure di semplificazione pensate per coloro che, nel 2024, andranno in pensione dopo aver maturato i requisiti di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contribuzione). Non ci saranno comunque modifiche sul piano dell’obbligo di un assegno pensionistico pari o superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale. In realtà, il servizio è attivo già da qualche tempo, anche se l’Inps ha fornito ora gli strumenti di chiarimento e le varie chiavi di lettura per la comprensione piena del meccanismo di semplificazione.

Pensione di vecchiaia, come funziona la piattaforma di richiesta (e in cosa consiste il meccanismo di semplificazione)

È interessante notare come il meccanismo stesso di semplificazione sia, in qualche modo, una sorta di orma di anticipo.

Questo perché, come reso noto dall’Istituto, già tre mesi prima del compimento del sessantasettesimo anno di età, sarà comunicato all’interessato la possibilità di accedere al collocamento in quiescenza. In pratica, il pensionando potrà uscire dal lavoro con un anticipo di tre mensilità, consentendo al contempo al datore di lavoro di ripianificare gli organici. Tale procedura, infatti, è stata pensata per accelerare i tempi di pensionamento dei lavoratori in procinto di ottenere il proprio trattamento di anzianità e, al contempo, favorire il rimpasto del personale con l’assunzione di nuovi effettivi. La tempistica in questione, chiaramente, garantirà un buon margine di tempo per predisporre la propria istanza, il cui invio sarà indispensabile per l’accesso allo stato di quiescenza.

Secondo quanto riferito nel messaggio 2427/2023, l’Inps procederà a contattare l’interessato in prossimità del compimento dell’età anagrafica richiesta, invitandolo ad accedere alla propria area riservata sul portale dell’Istituto per il completamento dell’istanza precompilata. La comunicazione in questione giungerà ai soggetti di età pari o superiore ai 66 anni e 9 mesi, naturalmente a seguito di un’apposita verifica della presenza dei requisiti richiesti. Nondimeno, l’Inps potrebbe rivolgersi ai soggetti che compiono il sessantacinquesimo anno di età nel mese di trasmissione, ai quali sarà richiesto di controllare il proprio estratto conto per individuare eventuali incongruenze. Per il momento, si tratta di un servizio limitato a un numero ristretto di iscritti alla ex Inpdap (circa 5 mila contribuenti). L’obiettivo è di estendere la possibilità, entro i prossimi mesi, all’intero parco pensionandi. Agli interessati, giungerà comunicazione tramite app IO o nella propria area MyInps.

Riassumendo

  • L’Inps ha messo a disposizione un servizio per semplificare la richiesta e l’accesso alla pensione di vecchiaia;
  • al momento, un numero limitato di contribuenti potrà sperimentare il servizio. Costoro saranno contattati direttamente dall’Istituto tramite app IO o MyInps;
  • chi usufruirà del servizio, potrà accedere alla quiescenza per un periodo di tre mesi.