Le mosche sono pericolose per l’uomo e non è una grande novità. Questi piccoli insetti, che da sempre ci girano intorno soprattutto quando siamo a tavola, sono un vero e proprio serbatoio di batteri molto pericolosi per la salute e potenziali portatrici di malattie. Ad arrivare a questa conclusione ci hanno pensato i ricercatori della Penn State University, i quali confermano che le mosche possono portare fino a 600 tipi diversi di batteri legati ad infezioni umane. Ciò è possibile perché le mosche si posano nella sporcizia, frammenti fecali e nei cibi della spazzatura o animali già morti.

Quali malattie, a tal proposito, sono collegate ai batteri dei fastidiosi volatili?

La mosca portatrice di batteri pericolosi per la salute

In primis ci sono le malattie dell’apparato gastrico come ulcere causate dall’’Helicobacter pylori, polmonite, avvelenamento del sangue, salmonella, Escherichia coli solo per citarne alcune tra le più gravi. I batteri veicolati dalle mosche si trovano sulle ali e le zampe della mosca e vengono posati sulle superfici in cui l’animale si posa appunto. Anche le mosche domestiche, quelle con cui abbiamo sempre a che fare ogni giorno, sono altrettanto pericolose, come ha dimostrato la ricerca la quale ha usato le tecniche di sequenziamento del DNA e che svelato che solo questo tipo di mosca porta fino a 351 tipi di batteri contro i 316 della mosca verde, che più di altre gira intorno agli animali morti. “Noi crediamo che questo possa mostrare un meccanismo per la trasmissione di patogeni trascurato a livello sanitario, inoltre le mosche possono contribuire alla rapida trasmissione di patogeni in situazioni particolari” ha svelato Donald Bryant della Penn State.

Nonostante tutto le mosche potrebbero esserci utili, Stephan Schuster, direttore della ricerca presso la Nanyang Technological University di Singapore, a tal proposito ha dichiarato: “le mosche potrebbero essere intenzionalmente rilasciate come droni bionici autonomi anche negli spazi più piccoli e nelle fenditure e, una volta ricatturate, informare di qualsiasi materiale biotico con cui sono venute in contatto”.

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