Siamo davvero più stupidi dei nostri nonni? La scienza sembra confermare che è così, in qualche modo. All’inizio del ‘900, gli psicologi Alfred Binet e Théodore Simon, crearono un test per capire quanti bambini avevano bisogno di un’attenzione particolare a scuola. In sostanza, pensavano che il ragionamento verbale e la memoria di lavoro fossero un fattore legato all’intelligenza. Da qui crearono la base del test Qi. Nella pratica i due scienziati pensavano che l’intelligenza si potesse misurare valutando le abilità, che avevano inserito nei loro test.

Vale ancora l’Effetto Flynn, ossia i punti del Qi aumentano di circa tre punti ogni dieci anni?

C’è però da dire, che in quel periodo, molti test vennero interpretati male. Infatti, sembra che queste prove furono utilizzate per decidere chi doveva dedicarsi all’addestramento militare. Invece, molti candidati, che erano anche immigrati e quindi non avevano la giusta istruzione, ottenevano bassi punteggi ai test non perché non fossero più intelligenti, ma perché, appunto, non avevano la giusta istruzione.
Nel corso del tempo, però, gli scienziati hanno appurato quello che è sempre stato chiamato “Effetto Flynn”, ossia che i punti del Qi aumentano di circa tre punti ogni dieci anni.

In parole povere, le persone diventano più intelligenti nel corso delle generazioni. Ciò può essere spiegato da una scolarizzazione migliore, una migliore alimentazione rispetto al passato fino ai fattori ambientali, che rivestono un’importanza degna di nota.
Secondo un test condotto in Norvegia, però, c’è stato un calo a metà degli anni ‘90 mentre un altro studio ha appurato che tra il 1975 e il 2003 non c’è stato nessun miglioramento del Qi e altri test hanno mostrato un calo di circa 2-6 punti tra il 1980 e il 2008.

Siamo più stupidi dei nostri nonni? Lo dice la scienza

Insomma, se la prima tesi era quella che con il passare degli anni le persone diventano più intelligenti, alcuni test hanno invece dimostrato il contrario.

L’umanità sembra quasi diventata più stupida. Ma ciò potrebbe avere una spiegazione. Forse c’è stata una minore enfasi a eseguire i test, oppure dietro ci potrebbe essere il cambiamento della classe sociale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, anche l’inquinamento potrebbe avere un ruolo. Questo potrebbe danneggiare il cervello e compromettere le funzionalità cognitive.

Infatti, proprio negli anni ‘80, alcuni test confermarono il calo dei punti a causa dell’inquinamento di piombo trovato all’interno della benzina. Riducendo, quindi, l’inquinamento, anche l’intelligenza e le capacità cognitive delle persone potrebbero tornare normali.
Insomma, la scienza non mente e se da un lato per anni ci si è basati sull’effetto Flynn, che seguiva il principio secondo cui il Qi saliva ogni dieci anni, alcuni test successivi hanno confermato che non è proprio così e non c’è stato un aumento dell’intelligenza delle persone nel corso di decenni. In tutto ciò, anche l’inquinamento potrebbe avere un peso non indifferente in tutto ciò.

Riassumendo

  • Siamo diventati davvero più stupidi dei nostri nonni?
  • Per anni si è seguito l’Effetto Flynn, ossia i punti del Qi, aumentano di circa tre punti ogni dieci anni
  • Alcune ricerche successive, invece, hanno notato che c’è stato un calo a metà degli anni ‘90 e che tra il 1975 e il 2003 non c’è stato nessun miglioramento .
  • Altri test hanno appurato che il Qi è sceso di circa 2-6 punti tra il 1980 e il 2008.
  • Non è da escludere che anche l’inquinamento abbia avuto un peso.