Non solo dal 2024 sarà probabilmente abolito e già nel 2023 ha subito delle importanti limitazioni, ma per il reddito di cittadinanza sono previsti anche controlli stringenti. Lo ha comunicato l’Inps in un comunicato stampa in cui ha di fatto anticipato una nuova stretta. Abbiamo già visto che il sostegno è ridotto a 7 mesi e non più 18, inoltre per poterlo tenere è necessario accettare la prima offerta di lavoro congrua.

Questo significa che non sarà più possibile rifiutare offerte di lavoro e in più i giovani per non perderer il sussidio dovranno frequentare dei corsi di formazione.

Tutto ciò, mentre non è ancora chiaro che cosa cambierà da agosto per avrà terminato di prendere le mensilità. Ma chi rischia di più con i nuovi controlli e sopratutto come funzioneranno?

Reddito di cittadinanza, partono controlli incrociati: ecco chi rischia

Come sempre accade, i controlli avvengono tramite lo scambio di informazioni con il ministero della Giustizia. Il 20 gennaio, l’Inps e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno siglato il Protocollo operativo per permettere il controllo automatico mensile. Ovviamente se dai controlli sul reddito di cittadinanza dovessero emergere incongruità si rischia di perdere il sussidio, oltre che sanzioni penali. In particolare, come comunica l’Inps, i controlli sono finalizzati a verificare l’eventuale stato detentivo e saranno effettuati anche per l’eventuale revoca del beneficio. In sostanza, si prevede “il recupero della prestazione indebita in caso di omessa dichiarazione” come recita il comma 10 dell’art 7 del Dl 4 2019.

Nella pratica rischiano quei soggetti che si trovano in stato detentivo, che di fatto non possono ricevere il sussidio. In passato, invece, si è più volte sentito di persone che lo percepivano pur trovandosi in questo stato. I nuclei familiari che beneficiano del sostegno devono infatti presentare il modulo SR181 per indicare la presenza di familiari o in stato detentivo o ricoverati in istituti di cura.

Tra gennaio 29021 e maggio 2022, la Guardia di Finanza ha effettuato vari controlli che hanno portato a scovare illeciti per 29mila beneficiari per 288 milioni. Di questi 171 milioni risultano percepiti indebitamente.

Alcuni numeri sul sostegno

Insomma, chi chiede il reddito di cittadinanza e dichiara il falso potrebbe essere scoperto subito con i nuovi controlli. C’è anche da dire che nel 2021 il numero di beneficiari sono risultati almeno 1,8 milioni, per un totale di circa 4 milioni di persone. Nel 2022, invece, sono scesi a 3,5 milioni. Le richieste hanno subito una leggera flessione ma l’importo mensile è salito, da 492 euro nel 2019 a 551 euro nel 2022. Per quanto riguarda il tasso di inclusione, ossia il rapporto tra persone coinvolte ed abitanti, questo risulta pari a 67 persone ogni mille ma cambia molto in base alle province. Infatti, a Napoli sono coinvolti 202 abitanti ogni mille, a Bolzano 3 su 1.000 e a Belluno 11 su 1.000.