I rincari dei prodotti continuano a dare filo da torcere alle persone che devono spendere sempre di più per fare la spesa o acquistare altri prodotti di uso comune. Dopo la guerra in Ucraina, è iniziato il lungo periodo degli aumenti, che stanno mettendo in ginocchio le famiglie e il loro potere di acquisto. Ma oltre ad aumentare i prezzi, le aziende stanno usando altri stratagemmi per aumentare i propri margini o difendersi dai costi di produzione. Ormai, infatti, non è difficile imbattersi nel fenomeno della shrinkinflation o sgramatura.

In pratica diminuiscono la quantità di prodotto nelle confezioni senza cambiare il prezzo. In questo modo, le persone pensano di acquistare un prodotto allo stesso prezzo, convinte che questo non abbia subito rincari e invece semplicemente è calato il peso.

Al supermercato sempre più facile imbattersi nella shrinkinflation

In poche parole, in commercio si trovano pacchi di pasta da 400 grammi invece che da 500 grammi, confezioni di fazzoletti o carta igienica con meno pezzi. Così come confezioni di yogurt più piccole, così come come i biscotti e il detersivo, che in alcuni casi sono meno pieni rispetto al passato.
Il prezzo non cambia ma il prodotto è meno, quindi, in sostanza, lo si sta pagando sempre di più senza volerlo. La pratica dello shrinkinflation è ormai nota e molte aziende lo usano. Si tratta di una strategia commerciale in cui propongono i prodotti allo stesso prezzo ma diminuiscono la quantità. In questo modo il consumatore è convinto di acquistare allo stesso prezzo ma non è affatto così. Vedendo lo stesso prezzo, il consumatore è portato a scegliere quel prodotto e non si accorge neanche che è diminuito il peso e quindi lo sta pagando sempre tanto.

Prezzo identico ma con meno contenuto

Ci sono persino casi in cui il prezzo aumenta leggermente e anche il peso. Anche in questo caso, il consumatore non non si accorge del tutto di ciò e continua ad acquistare.

Le associazioni dei consumatori hanno spesso criticato questa pratica, in quanto renderebbe gli acquisti meno consapevoli. Insomma, si tratterebbe di uno stratagemma da evitare se possibile.

Secondo Altroconsumo, che ha parlato di recente del fenomeno, è emerso che la pratica è piuttosto comune e al supermercato non è difficile trovare prodotti interessati da un prezzo identico ma con meno contenuto. Ecco perché suggerisce di fare attenzione al prezzo al chilogrammo o al litro quando si deve acquistare un certo prodotto. Proprio per evitare di essere ingannati.

Rincari alle stelle: la strategia delle aziende che vendono confezioni sempre meno piene

Come scrive anche il Post, la shrinkflation è una strategia commerciale usata non solo nei momenti in cui l’inflazione è alle stelle, ma farebbe parte di un modo di fare delle aziende per determinare i prezzi.
Di recente dalla Germania era arrivata la notizia di fenomeno di shrinkflation legato ai gelati confezionati. Un’associazione tedesca aveva scovato varie marche di gelato in vendita nei supermercati che costavano come in passato ma era diminuito il prodotto. Quindi invece che vendere una confezione da 6 gelati, dentro ce n’erano 5. Gli esempi potrebbero continuare all’infinito. Quello che è certo è che la shrinkflation c’è sempre stata e ora con i rincari dei prodotti si fa molto più caso al fenomeno.
Quindi, il consiglio, rimane quello di controllare sempre il peso o il numero di pezzi nelle confezioni per fare un rapporto e rendersi conto se nel corso dei mesi qualcosa è cambiato.