Ormai periodicamente sputano nuovi trend, opera di imprenditori visionari che cercano di proporre nuove idee ai consumatori. Ma cosa sono i ristoranti analcolici? Si tratta semplicemente di posti dove è possibile mangiare e servire a tavola drink alcool free, ossia senza ingredienti alcolici al loro interno. In realtà, nulla di così innovativo, ma se si pensa che un ristorante deve quasi certamente avere del vino (una delle bevande più amate a pranzo e cena) allora ecco che la trovata assume un sapore più originale e innovativo.

Una cucina saporita che mette al primo posto la salute

Un bicchiere di vino a tavola non ha mai ucciso nessuno, anzi c’è chi dice che un po’ di rosso fa anche bene. Eppure, la tendenza salutista ormai ci dice che i ristoranti analcolici possono diventare un trend importante. Del resto, gli alcolici spesso sono utilizzati anche come ingredienti negli stessi piatti. Ecco perché questo tipo di ristoranti possono rappresentare davvero una bella novità. Abbiamo visto ultimamente quanto può essere soddisfacente passare una giornata nelle Temute Carrisi e mangiare al ristorante di Al Bano. Se invece optate di una cucina più originale al posto di quella classica, allora un ottimo ristorante analcolico potrebbe essere l’Al Tian di Vienna. Si tratta di un locale vegetariano che propone un’offerta di pairing analcolico. Tra i drink più gettonati ci sono il mahewy, una bevanda sudafricano, composta da miglio fermentato e germogliato, kombucha e succo di ribes. L’altro è il kwas, limonata che si prepara in Europa orientale con pane di segale, fatta con avena e lievito madre.

In Taiwan, precisamente a Tampei, c’è invece il Shoun RyuGin. In questo caso, ai clienti al posto di vino o sakè viene offerto uno speciale tè prodotto con ingrigenti locali da abbinare ai pasti. Sempre a proposito di ristoranti analcolici, segnaliamo qualcosa si decisamente più nostrano, ossia Opera Ingegno e Creatività di Torino.

La cucina è supervisionata dallo chef Stefano Sforza, il quale propone ai commensali bevande senza alcol da abbinare ai piatti. Di base l’ingrediente che fa da comune denominatore è il tè, il quale può essere servito con sapori not delicate, bianchi e floreali. A Copenaghen c’è l’Alchemist che offre da bere sette diversi kombucha da scegliere in base al tipo di pasto (salato, dolce o aspro).

Ristoranti analcolici, i migliori al mondo

La nostra carrellata di migliori ristoranti analcolici al mondo prosegue con il Woodfire di Dubai, da sempre grande meta turistica per coloro che vogliono una vacanza da spendaccioni. Benché sia landa frequentata da super vip, non è facile trovare alcolici per tutti. Per questo motivo, anche i ristoranti hanno iniziato a servire bevande senza alcol. Anche in questo caso viene servita kombucha, oltre che birra e altri cocktail analcolici. Anche i vitigni vengono offerti senza alcol, sia rossi che bianchi, e sono fatti con ibisco, prugna e camomilla. Il Central di lima si muove negli stessi itinerari, la bevanda più gettonata è a base di frutto della passione e avocado. In Slovenia c’è il Hiša Franko. Qui possiamo trovare bevande davvero inedite e originali, come le radici di tarassaco arrostite e fave tonka.

Benché oggi la preoccupazione degli italiani sia spostata sempre più verso gli incentivi e le agevolazioni del Governo per far fronte al caro vita, non mancano coloro che vogliono sperimentare nuove avventure, magari andando in vacanza in posti particolari e assaggiando una cucina nuova. Tra i ristoranti analcolici più gettonati c’è senza dubbio l’Horváth di Berlino. Qui le bevande vengono offerte in base alla stagione, e possiamo trovare acqua di radicchio con limone e olio di mandorle che, pare, siano particolarmente gustosi insieme ai piatti proposti.

Infine, segnaliamo il Leo di Bogotà. Le bevande sono create con soluzioni esclusivamente botaniche raccolte dall’ecosistema colombiano.

In sintesi…

la nuova tendenza è mangiare nei ristoranti analcolici;

si tratta di locali dove vengono servite bevande prive di alcol;

tra i più noti c’è l’Al Tian di Vienna e il Shoun RyuGin di Tapei. A Torino c’è invece Opera Ingegno e Creatività.