Si parla sempre più spesso della tassa del sedile, quell’importo che le compagnie aeree fanno pagare per la scelta del posto in aereo e che, a quanto pare, farebbe guadagnare un sacco di soldi ai vettori.

La scelta del posto in aereo costa fino a 100 euro

Sempre più persone, per non finire nei posti scomodi, troppo in fondo o magari troppo vicino ad altri passeggeri, soprattutto in questo periodo di pandemia, sono disposte a pagare il posto in aereo e le compagnie, sia di linea che low cost, ormai fanno pagare per la scelta del posto.

Chi non paga non può sceglierlo e magari finirà per essere diviso dalla persona con cui viaggia. Non sono solo le low cost come Ryanair a far pagare il posto ma anche quelle più note come Air France-Klm, British Airways, Lufthansa, Turkish Airlines, Cathay Pacific, Qantas, Singapore Airlines. Una mossa che aiuta ad aumentare i ricavi ancillari, i servizi extra acquistati dai passeggeri.

Nel momento della prenotazione e prima del check-in, infatti, al passeggero viene assegnato un posto gratis ma è quasi sempre un posto in fondo o centrale. Così per poter stare vicino al partner o ai figli o agli amici con cui si viaggia, una larga percentuale finisce per pagare un extra per scegliere un posto comodo. I prezzi variano a seconda della compagnia e della durata del volo. Facendo una media si parte da 25 euro per poter scegliere il posto, a cui aggiungere il prezzo del volo e quello del bagaglio. Vien da sè che l’importo pagato per volare aumenta a dismisura, visto che in alcuni casi si arriva persino a pagare 100 euro solo per la scelta del posto.

L’intervento di Unione Nazionale Consumatori

Ad intervenire sul tema della tassa sul sedile è stata anche Unione Nazionale Consumatori che ha parlato di pratica commerciale scorretta perché “impone al consumatore dei costi che non erano indicati nella pubblicità”.

A fare chiarezza sull’ormai nota tassa del sedile è Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori, che ha voluto spiegare come funziona questa pratica, partendo dal concetto che il pagamento del posto in aereo sembra aver avuto un aumento esponenziale con la pandemia.

Molti viaggiatori, infatti, non vogliono stare vicini ad altri oppure alcune famiglie con minori preferiscono viaggiare vicini.

Dona fa notare in questo video esplicativo che fino a qualche tempo fa, solitamente, chi acquistava un biglietto aveva in automatico il posto accanto alla persona con cui viaggiava. Il cambiamento avvenuto da qualche tempo a questa parte, insomma, sembra un escamotage dei vettori per farci pagare di più in modo non limpido. Infatti, il prezzo del biglietto base è spesso basso ma poi lievita ad ogni passaggio.

Per i consumatori, insomma, si tratta di una pratica scorretta, considerando che non è indicato nella pubblicità e alla fine il passeggero si trova quasi obbligato a spendere di più. Nel video, Massimiliano Dona, spiega che le compagnie tenendo il prezzo del biglietto basso riescono a finire in alto nei risultati di ricerca dei motori di ricerca che comparano i voli. Il consumatore, dunque, pensa di acquistare un biglietto a prezzi bassi invece si ritrova a pagare molto di più dovendo aggiungere il posto, il bagaglio etc.

Vedi anche: Voli, il costo extra per la scelta del posto in aereo: fino a 109 euro per scegliere dove stare seduti

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