Ora si passa ai fatti, il decreto legislativo di recepimento della direttiva UE 2019/2161 è ormai prossimo e dice stop allo shopping online ingannevole e selvaggio. Il fenomeno sarà quindi regolamentato, per la gioia dei consumatori che sempre più spesso si vedono vittime di inserzioni ingannevoli o quanto meno equivoche.

Shopping online, ora sarà regolamentato

Il nuovo decreto è proprio oggi, giovedì 23 febbraio, al vaglio del consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. L’obiettivo sarà quello di offrire maggiore trasparenza da parte delle piattaforme internet che vendono sul web.

Insomma, stop a recensioni farlocche, prezzi selvaggi che vengono gonfiati e personalizzati dai venditori e pubblicità mascherate da risultati di ricerca. Quante volte, infatti, ci è capitato di trovare dei veri e propri annunci che in realtà poco hanno a che fare con il prodotto che stiamo cercando sul motore di ricerca? In questo discorso rientrano però anche le ricerche stesse. A quanto pare, il decreto porrà l’accento anche sui risultati ottenuti dopo che si digita una specifica parola chiave. Nel dettaglio, per quale motivo appare prima un risultato, rispetto a un altro? Qual è il criterio utilizzato per l’ordine dei risultati?

Insomma, ci saranno un bel po’ di cose da regolamentare, ma prima fra tutte quella di offrire chiarezza al consumatore. Per questo motivo i siti che lavorano sullo shopping online dovranno offrire trasparenza sui criteri utilizzati per rispondere alle ricerche dei prodotti. I parametri di classificazione dei prodotti venduti dovranno essere esposti chiaramente in una apposita sezione del sito, ed essere accessibili in modo semplice. Il quadro generale però è molto più dettagliato, andiamo quindi a vedere come si esplicherà il decreto in merito alla regolamentazione delle vendite sul web.

I punti cardine del regolamento

  • Recensioni in rete: il commerciante dovrà garantire che le recensioni sono effettuate da veri compratori e chiarire in che modo tali commenti vengono effettuati.
  • Dati personali: il consumatore può barattare i propri dati personali con contenuti digitali o servizi digitali.
  • Info sugli acquisti online e non: le direttive offriranno informazioni precontrattuali per i consumatori, al fine di offrire assistenza per gli acquisti, sia online che nel mondo reale.
  • Pricing: maggiore trasparenza sui prezzi. Il consumatore dovrà sapere se il costo è stato personalizzato da un algoritmo.
  • Recesso digitale: maggiore chiarezza sulla recessione dei contratti digitali.
  • Tutele analogiche: il marketing di prodotti diversi venduti come identici viene inserito tra le pratiche commerciali ingannevoli.
  • Sanzioni: inasprite le multe per le pratiche ingannevoli. Si passa da 5 a 10 milioni il massimo delle sanzioni. Inoltre, il consumatore ne potrà anche chiedere i danni, qualora vengano riscontrate pratiche commerciali scorrette.