Si era trasformato in fenomeno da baraccone dopo il suo atto eroico. Alla fine il piccolo eroe non ha retto e si è tolto la vita. Il suicidio di Duangphet Phromthep sta aprendo a una nuova riflessione, che poi è ormai da anni nota, sui rischi del media e su quanto possano condizionare la nostra vita. L’impatto mediatico del 17enne è stato infatti tale da spingere la giunta militare thailandese a strumentalizzarlo. Ecco i risultati di questo sciagurato intento.

Un fenomeno fuori controllo

Siamo tutti in cerca di popolarità, fama, una sorta di riconoscimento, anche effimero, che dia un senso alla nostra esistenza.

È un bisogno umano, troppo umano, che serve a ripagare la consapevolezza di essere in realtà solo minuscole briciole di materia all’interno del multiverso. Già negli anni 60 Andy Warhol aveva profetizzato la possibilità che in futuro tutti avremmo avuto qualche minuto di celebrità. L’avvento dei social ha reso tutto ciò possibile, ma allo stesso tempo ci ha esposti a ciò che la macchina mediatica è capace di fare. Ossia smontare ogni singola molecola per inserirla nel mercato e trarne profitto in qualche modo. L’avvento delle nuove tecnologie e l’esplosione dell‘intelligenza artificiale, ormai capace di tutto, potrebbero in futuro mescolare nuovamente le carte, offrendo a noi comuni mortali nuove possibilità, le quali si accompagneranno a nuove inevitabili conseguenze.

Probabilmente, manca ancora al nostro tempo una riflessione filosofica e puntuale sui sentieri che stiamo percorrendo. È forse compito di una precisa generazione indagare tale fenomeno. La generazione che ha vissuto il prima e il dopo l’avvento dei social e degli smartphone è probabilmente quella più adatta a tale compito. I cosiddetti nativi digitali non hanno contezza di quel che c’era prima di Internet, mentre i più attempati continuano a guardare al fenomeno tecnologico che stiamo vivendo con un certo distacco, in quanto non si sentono di farne parte.

Il suicidio di Duangphet Phromthep deve sgomberare il campo da implicazioni non necessarie e focalizzarsi probabilmente su quanto i media possano influire sulle sorti del genere umano. E questo discorso vale allo stesso modo sia per la vecchia informazione, che per la nuova del mondo digitale, la quale ha probabilmente acuito il problema.

Suicidio Duangphet Phromthep, di chi è la colpa?

Duangphet Phromthep, 17 anni, piccolo eroe che aveva dato coraggio agli altri ragazzi della sua squadra di calcio che erano rimasti intrappolati con lui in una grotta 5 anni fa. Il giovane, allora 12enne, era diventato un vero e proprio eroe, ma a quanto pare si trattava di un eroe tragico. a febbraio è stato trovato morto in una scuola del Regno Unito. Solo di recente la notizia è stata confermata, e come un fulmine a ciel sereno ha catturato l’attenzione dell’opinione pubblica. Solo di recente stanno arrivando le notizie che hanno riguardato il ragazzo dopo il suo atto eroico. Il Governo di Bangkok aveva trasformato la grotta che li aveva intrappolati in un luogo turistico e stava sfruttando l’immagine del piccolo capitano a scopi promozionali. L’evento della grotta aveva assunto dimensioni tanti grandi da catturare anche l’attenzione di Netflix, il quale ne aveva fatto un documentario.

La storia però non era ancora conclusa e quel ragazzo che era sopravvissuto al buio della grotta, facendo coraggio agli altri bambini in attesa dei soccorsi, alla fine si è tolto la vita. E dire che per Duangphet Phromthep si prospettava un futuro radioso. Grazie a una borsa di studio si era trasferito in Gran Bretagna per studiare alla Brooke house college football academy di Leicester. la polizia del luogo ha offerto nuove informazioni riguardo all’indagine. Il suicidio di Duangphet Phromthep sembra certo:

“L’indagine della polizia non ha trovato prove del coinvolgimento di terzi o di circostanze sospette, non ha retto al clamore mondiale e alla pressione dei media”.

E dire che le raccomandazioni di psicologi vari avevano invitato il Governo thailandese a non esporre i giovani al clamore dei media per almeno 6 mesi.

Profeti inascoltati.

I punti salienti…

  • Dopo mesi arriva la notizia del suicidio di Duangphet Phromthep;
  • 5 anni prima il giovane thailandese era diventato un eroe per essere sopravvissuto insieme ad altri bambini all’intrappolamento di una grotta in Thailandia;
  • secondo le indagini, il 17enne non ha retto alla pressione dei media nazionali, i quali lo avevano trasformato in una sorta di mascotte per promuovere le proprie iniziative.