Grandi polemiche dopo la visione del film splatter horror Terrifier alle scuole medie di Cremona. La pellicola è stata proiettata durante le ore di un supplente che ha dato il suo consenso dopo la richiesta di uno degli studenti.

Registrati malori e nausea da parte degli altri alunni, con successivo insorgere da parte dei genitori che ne hanno chiesto le motivazioni al Preside. Ne è scaturito un vero e proprio caso che ci ha fatto capire quanto certe immagini possano essere nocive per i nostri ragazzi, se non adeguatamente contestualizzate.

Terrifier alle scuole medie, scoppia il caso

Terrifier è un film del 2016 diretto da Damien Leone. Protagonista della pellicola è Art il clown. Si tratta di un horror slasher con forti immagini splatter. Squartamenti e nefandezze varie sono il modus operandi del killer pagliaccio, una vera e propria reincarnazione di Pennywise, il famoso clown di It. Il film però è molto più truculento, ed è diventato un cult delle pellicole underground. Insomma, non un film per famiglie, anche perché è stato distribuito senza censure essendo un’opera underground che non rispetta le classiche dinamiche dei film più commerciali, i quali solitamente operano una certa autocensura per accalappiare il maggior numero di spettatori.

Naturalmente, molti genitori hanno scritto al dirigente scolastico dopo l’episodio increscioso. I ragazzi hanno avuto nausea e malori, mentre altri hanno preferito semplicemente abbandonare la classe per uscire fuori. La pellicola ha avuto un grande successo soprattutto sul web, tanto che proprio di recente è uscito anche il secondo capitolo della saga dedicata al clown assassino. Probabilmente, alcuni degli alunni hanno avuto accesso alle immagini proprio sul web e ciò ci fa capire quanto siano a rischio i nostri giovani con il mondo di internet. Ma come è possibile che un professore abbia acconsentito a vedere questo film in classe con ragazzini di 13 anni?

La risposta della scuola

Il supplente avrà una bella gatta da pelare ora.

Il film è chiaramente vietato ai minori di 18 anni, ma a quanto pare il prof non ha considerato questo aspetto. Al momento il dirigente scolastico ha preferito commentare l’accaduto affermando che la scuola “ha agito nelle modalità previste”. Inoltre, ha concordato un incontro con i genitori per capire meglio l’accaduto e decidere sul da farsi. Sulla questione però è intervenuto anche Giovanni Schintu, gestore del Filo, uno dei cinema-teatro del capoluogo lombardo. Ecco le sue parole:

“Lascia davvero senza parole la superficialità con la quale il docente ha acconsentito alla visione del film senza nemmeno informarsi sulla tipologia, lasciando poi agli studenti stessi la scelta ultima di cosa vedere. E questo lascia intendere come il cinema purtroppo e troppo spesso sia ritenuto da molti un banale momento di intrattenimento. Sconcerta, in particolare, che in barba a qualsiasi normativa sia stato fatto vedere un film che non risponde assolutamente al concetto di visione per uso scolastico. Questa vicenda dimostra, al di là del caso specifico, come la visione di un film, qualsiasi esso sia, fatta al di fuori di qualsiasi contesto, non presentata nel giusto modo e non contestualizzata, può solo causare malumori e danni. In questo caso, purtroppo, anche psicologici”.