Dal Pnrr le principali novità per le pensioni 2024. E non solo in termini generali ma nello specifico di alcuni meccanismi previdenziali destinati a una variegata platea di potenziali beneficiari.

Pensioni novità luglio

Il Piano di ripresa e resilienza, dunque, diventa un’occasione per conoscere meglio il futuro dei prossimi pensionati. Con qualche accorgimento apportato a strumenti esistenti e, in alcuni casi, vere e proprie modifiche. Sul tavolo, in particolare, le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità che, già a partire dal mese di luglio, incontreranno un processo di revisione.

Il quale, in qualche modo, potrebbe anticipare la riforma vera e propria, attesa per il prossimo anno. A sortire i propri effetti, infatti, contribuirà un’altra riforma. Nello specifico quella legata al Fisco, che andrà a ritoccare le aliquote Irpef inerenti alla tassazione sui redditi. Un’oscillazione dell’asticella che andrà, a seconda dei casi, ad abbassare o ad alzare gli importi degli assegni, anche quelli percepiti sulla base di trattamenti previdenziali inizialmente attribuiti ad altri percettori.

I finanziamenti del Pnrr saranno quindi in parte dedicati al ritocco degli assegni pensionistici in base a quanto decretato dalla revisione delle aliquote. Un meccanismo che, in realtà, andrà a combinarsi con l’investimento delle risorse destinate alla digitalizzazione della Pubblica amministrazione, al fine di automatizzare al meglio le procedure e snellire la burocrazia in merito sia all’istanza di richiesta che all’attribuzione delle pensioni. Un mix di fattori che, assieme alla semplificazione del Fisco, andrà a prevedere una sorta di meccanismo facilitato anche per la ridefinizione degli assegni. In questa direzione, ad esempio, vanno i fondi utilizzati per l’implementazione della domanda precompilata online, già disponibile in versione sperimentale per la pensione di vecchiaia.

Le pensioni che cambiano: dalla domanda all’attribuzione, le novità di luglio

La procedura di presentazione online dell’istanza consentirà di accedere più agevolmente al proprio trattamento pensionistico, considerando che parte dei dati necessari saranno già stati acquisiti dal sistema previdenziale.

Chiaramente sulla base delle dichiarazioni e del proprio cassetto fiscale. Per quel che riguarda la pensione di vecchiaia, lo scopo principale è quello di smaltire al più presto l’ingente numero di domande accumulate e, in tal modo, liberare man mano posti per nuova forza lavoro.

Al momento, i requisiti richiesti sono i 65 anni di età come base per lo scivolo pensionistico di due anni, necessari al compimento dei 67 previsti per il trattamento di anzianità. Per quanto riguarda il piano contributivo, sarà richiesto un minimo di 20 anni. Per il momento, per quel che riguarda la procedura agevolata, sono interessati i soggetti con età pari o superiore a 66 anni e 9 mesi. I pensionandi riceveranno una notifica tramite l’app IO e una comunicazione postale. Oltre che, ovviamente, una notifica nella propria area personale Inps, con tutte le istruzioni necessarie al completamento dell’istanza.

Per la pensione di invalidità, il Pnrr prevede la definizione di misure volte a garantire la maggior autonomia possibile per chi è affetto da patologie o da deficit fisici o psichici. La gestione di un tesoretto da circa 1,3 miliardi di euro sarà demandata alle Regioni (in primis Lombardia, Lazio e Campania), mentre la maggior parte delle novità relative al trattamento in senso stretto saranno contenute nel Decreto invalidità, branca del Ddl anziani già approvato. Le misure previste saranno destinate al miglioramento degli strumenti già a disposizione dei percettori. E, nondimeno, nell’introduzione di ulteriori a sostegno sia degli invalidi che dei caregiver.

Riassumendo

  • Con la nuova rata del Pnrr saranno ridefinite tre tipologie di pensioni (vecchiaia, invalidità e reversibilità), sia sulla base delle risorse che della riforma fiscale;
  • la rimodulazione delel aliquote Irpef determinerà i nuovi importi;
  • per il trattamento previdenziale di vecchiaia, è già in vigore il modulo di istanza precompilato, sia pure in via sperimentale;
  • per le pensioni di invalidità, è previsto uno stanziamento da 1,3 miliardi.