Si torna a parlare di illeciti online ai danni di onesti cittadini. Torna il cosiddetto spoofing, una truffa SMS capace di svuotare completamente il conto corrente della vittima. Le truffe arrivano anche via mail o tramite telefonate. Insomma, ancora una volta la minaccia del web si accanisce contro gli internauti e non solo. Come fare per difendersi?

Al via le indagini

Sono 18 le persone indagate per spoofing, la pericolosa truffa SMS che arriva anche via mail o tramite classiche telefonate.

L’ultima denuncia risale a pochi giorni fa, in questo mese di febbraio. Un anziano signore di Milano ha allertato le forze dell’ordine per l’illecito subito. Ad avviare le indagini ci ha quindi pensato il Centro operativo per la sicurezza cibernetica Lombardia. Il poliziotti hanno subito avviato le perquisizioni e ora sono indagate tramite perquisizione 18 persone tra Caserta, Napoli, Salerno e Livorno. A quanto pare, la denuncia operata dall’ottantenne milanese rivela le capacità di truffa di questi criminali, i quali sono riusciti a sottrarre all’anziano ben 241 mila euro tramite SMS e telefonate truffaldine.

Il caso dell’anziano milanese è emblematico e descrive quelli che sono i rischi a cui tutti noi andiamo in contro se cadiamo nella trappola di questi truffatori. L’uomo è stato contattato tramite SMS che simulava il servizio clienti della sua banca. In questo messaggio i truffatori affermavano che la banca in questione aveva subito un attacco hacker sul suo dispositivo mobile, attacco informatico che metteva a rischio il conto corrente ad esso collegato. Per risolvere il problema era necessario collegarsi al link presente nel messaggio e compilare tutte le informazioni in esso elencate. All’SMS è seguita poi una telefonata nel quale un finto operatore del servizio clienti lo invitava a spostare tutti i suoi soldi su un altro conto sicuro, al fine di evitare prelievi indesiderati da parte degli hacker.

Truffa SMS, come difendersi?

È inutile aggiungere che in realtà il conto corrente “sicuro” era proprio quello dei truffatori, i quali hanno ottenuto in questo modo tutti i risparmi della vittima, come detto ben 241 mila euro. Il trasferimento del denaro è avvenuto tramite diversi bonifici, come chiesto dal finto incaricato della banca. L’anziano ha naturalmente rivelato tutti gli IBAN in questione e le indagini hanno subito portato alla perquisizione di 18 indagati, 11 dei quali con precedenti penali. La truffa dello spoofing si rivela essere particolarmente efficace poiché i criminali utilizzano SMS e telefonate di tipo VoIP, ossia una tecnologia che permette di scegliere che numero di telefono dovranno visualizzare le vittime sul proprio dispositivo quando vengono contattate.

È probabile quindi che l’anziano signore abbia visto sul suo display effettivamente il numero di telefono della sua banca di riferimento, cosa che ha quindi fatto abbassare i suoi sospetti e convinto a collaborare con i truffatori. Questi illeciti online sono ormai all’ordine del giorno e propri odi recente abbiamo parlato anche delle truffe PostePay, una strategia simile a quella appena raccontata in cui i truffatori si spacciano per le Poste Italiane e simulano un problema con il conto in questione. Ma come fare per difendersi? L’avviso degli esperti è quello di diffidare sempre da questo genere di allarmi. È bene precisare che le banche non chiedono mai informazioni personali dei propri clienti, e ovviamente è assolutamente impossibile che chiedano addirittura di eseguire dei bonifici su altri conti. Insomma, se vi arrivano richieste di questo tipo, si tratta senza dubbio di una truffa.

I punti chiave…

  • anziano milanese viene truffato dai criminali che si spacciano per la sua banca;
  • la truffa ha sottratto alla vittima ben 241 mila euro;
  • diffidare sempre da richieste di questo tipo, le banche non chiederanno mai di versare soldi su un altro conto.