L’obiettivo dei criminali sul web è uno e uno soltanto, rubare i nostri dati per arrivare al nostro conto in banca. La truffa WhatsApp è uno dei modi più efficaci per raccogliere queste informazioni, ma ce n’è una in particolare che risulta essere parteciparmene ostica da debellare, e soprattutto pericoloso. Stiamo parlando di quella del codice a 6 cifre. Con questo trucchetto infatti i malviventi possono giungere a rubare proprio il nostro account e a quel punto prendere possesso dei nostri segreti in chat.

Il terribile mondo del web

Sul web esiste un mondo nascosto che a volte è meglio non svelare. Internet è solo una piccola parte di quello che c’è online. Al di sotto di esso, che è controllato dai vari motori di ricerca, Google su tutti, c’è il deep web, che essenzialmente è appunto una parte del mondo online non indicizzata dai suddetti motori di ricerca. In questa sezione rientrano appunto le chat criptate, ossia quelle delle app di messaggistica come WhatsApp e Telegram, giusti per citarne alcune. In realtà, chi pensa invece a pratiche illegali e losche si riferisce al dark web, che rappresenta invece la parte più oscura del mondo online. È qui infatti che troviamo siti illegali, assolutamente fuori dai controlli e dove è possibile trovare qualsiasi cosa, soprattutto le cose più orribili che un uomo possa pensare e fare.

Non c’è bisogno per di scomodare il dark web per finire nelle mani di criminali. Le truffe online sono ormai all’ordine del giorno e le insidie si nascondono anche sulle chat di WhatsApp. Ma in cosa consiste precisamente questo illecito delle 6 cifre? Molto semplice, la truffa parte da un messaggio che ci arriva in chat da un nostro contatto, tale messaggio recita: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?”. Naturalmente, il contatto in questione è stato precedentemente raggirato, ed è per questo che gli hacker sono entrati in possesso del suo WhatsApp e ci hanno contattato a suo nome.

Truffa WhatsApp, come avviene e come difendersi

Come abbiamo detto, il procedimento è molto semplice, i truffatori sfruttano l’account di un nostro contatto già truffato e ci inviano un messaggio per prendere possesso della nostra chat. Se rispondiamo affermativamente donando loro i 6 codici che ci sono stati effettivamente inviati, allora ecco che i truffatori possono prendere possesso anche del nostro account. Avranno quindi accesso a tutte le nostre chat, comprese foto e video. Se inoltre abbiamo utilizzato l’app per salvare alcune nostro informazioni importanti come promemoria, ecco che avranno accesso anche a queste informazioni. Ma non è tutto, poiché una volta in possesso del nostro account, gli hacker possono modificare le impostazioni dello stesso andando a registrare il profilo su un loro numero, così da non consentirci più di entrare nel nostro account.

In questo modo, gli hacker hanno accesso libero anche alla nostra rubrica, e potranno quindi perpetrare l’azione ai nostri contatti, proprio come in precedenza hanno fatto con noi. Come difendersi da questa terribile truffa WhatsApp? Diffidare è sempre un’ottima arma di difesa. Questi messaggi sono particolarmente sospetti e devono quindi farci accendere un campanello di allarme. Se un nostro contatto ci scrive un messaggio del genere, meglio fargli una telefonata, anziché credere ciecamente a ciò che dice, soprattutto se si tratta di richieste inusuali. Se ci siamo cascati, però, la cosa migliore da fare è chiedere un nuovo codice a 6 cifre a Meta, così da registrare nuovamente l’account e rendere vane le precedenti sei cifre rilasciate agli hacker. Purtroppo, se l’azione si è fatta in ritardo e il truffatore ha già cambiato il nostro numero di telefono, non ci rimane che denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine e sperare che la Polizia Postale risolva il problema.

I punti chiave…

  • la truffa WhatsApp del codice a 6 cifre consiste nel rubare il nostro account e leggere le nostre chat;
  • i truffatori si fingono un contatto e chiedono di farsi inviare le 6 cifre inviate per sbaglio;
  • se si abbocca alla trappola, tutti i propri dati personali finiscono in mani pericolose.