Si potrebbe asserire che si tratta della scoperta dell’acqua calda, e in effetti si tratta di una procedura ormai nota a molti, ma ora è stata certificata. Stiamo parlando della truffa delle auto usate relativa al ritocchino sul chilometraggio della vettura. A quanto pare in Italia è più facile attuare questa manomissione rispetto ad altri paese. Lo studio condotto da carVertical sgombra il campo da ogni dubbio.

Ritoccare il chilometraggio per vendere più facilmente

Un trucco vecchio e abbastanza facile da attuare.

Modificare l’effettivo chilometraggio di una macchina non nuova ha uno scopo ben preciso, abbassare il numero di chilometri percorsi per far credere al potenziale acquirente che l’auto non è ancora particolarmente usurata. Secondo una ricerca condotta dagli esperti di carVertical le auto importate in Italia hanno più possibilità di essere manomesse rispetto a quelle acquistate direttamente in loco. Secondo tale ricerca, quindi, acquistare una macchina non nuova e farla importare nel nostro paese è più rischioso. CarVertical è una società che si occupa di scandagliare i dati automobilistici e questa volta ha effettuato una interessante ricerca proprio atta a scoprire tale truffa.

Statisticamente, secondo questo studio, nel nostro paese ogni auto usata su otto presenta il ritocco sul chilometraggio che appare sul cruscotto. Ma perché quelle importate risultano essere più truffaldine in questo senso? Questo perché le operazioni di controllo oltre frontiera risultano essere non sempre agevoli, motivo per il quale i truffatori cercano di sfruttare le crepe del sistema andando ad alterare l’effettivo chilometraggio della vettura, così da poter vendere l’auto a un prezzo più alto. I dati ci dicono che l’8% delle auto che circolano nel nostro paese hanno un conteggio non realistico dei chilometri già percorsi. Da noi la situazione sembra essere meno grave rispetto ad altri paesi dell’Est Europa, ma si tratta comunque di una percentuale molto alta.

Truffe auto usate, i dati sul falso chilometraggio

L’indagine degli esperti ha scandagliato il fenomeno delle auto usate e si è concentrata anche su quelle importante in Italia. Ne risulta che il 15,4% di esse presenta un falso chilometraggio. Quelle vendute all’interno del nostro stesso paese hanno invece una percentuale molto più bassa, ossia il 5,3%. Come dicevamo, ciò è dovuto al fatto che i controlli sono più difficili per quelle importate dall’estero. Dalla stessa indagine risulta inoltre che quelle che arrivano dalla Germania risultano essere quelle più sicure in merito al conteggio dei chilometri già percorsi. Sulla questione è intervenuto Matas Buzelis, esperto della carVertical:

“È molto difficile controllare la qualità delle auto usate a livello internazionale, poiché i singoli Paesi hanno legislazioni diverse in materia di truffa sul contachilometri. Dato che i Paesi non si scambiano informazioni sulle auto, una volta che un veicolo viene esportato, la sua storia ricomincia da zero: è a questo punto che il contachilometri viene alterato, facendo quasi triplicare il rischio di comprare un’auto manomessa rispetto a un’auto acquistata localmente”.

Altro che auto elettriche, il mercato dell’usato va ancora forte e c’è chi se ne approfitta. Naturalmente, acquistare un’auto con chilometraggio alterato, può comportare non pochi problemi al nuovo proprietario. Non sapere infatti quanti chilometri effettivamente ha percorso la macchina, significa correre il rischio di offrirle una cattiva manutenzione. Ad esempio, secondo gli esperti di carVertical, la cinghia di distribuzione andrebbe sostituita ogni 100.000-150.000 km. Se però il contachilometri ci conteggia in maniera errata tale informazione, rischieremo di non cambiarla intenso e creare gravi danni alla vettura. È evidente dunque che tale informazione risulta essere cruciale per il conducente, oltre al fatto che avrà pagato un prezzo eccessivo per una macchina più usata di quel che credeva.

In sintesi…

  • uno studio rivela che un’auto usata su otto ha il contachilometri ritoccato;
  • si tratta di una truffa che può provare gravi danni di manutenzione alla vettura;
  • quelle più a rischio sono le macchine importante in Italia dall’estero.