Il virus del vaiolo delle scimmie può provocare anche gravi malattie. A dirlo è stato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) nell’ultimo report sul rischio legato a questo virus. Intanto, il virus si sta diffondendo sempre di più a livello globale e l’agenzia ha puntualizzato che servono ulteriori indagini per stimare la gravità. Ecco perchè viene anche consigliato di astenersi dall’attività sessuale alle persone contagiate o chi pensa di poter essere stato contagiato.

Vaiolo delle scimmie, le ultime notizie sui sintomi e cosa evitare

Nel report dell’Ecd si legge che è necessario «astenersi dall’attività sessuale e da uno stretto contatto fisico fino alla guarigione del rash cutaneo». Vengono in ogni caso segnalati sintomi lievi del vaiolo delle scimmie, ma le persone contagiate dovrebbero rimanere a casa e isolate fino alla guarigione delle croste ed evitare contatti con animali domestici e persone immunosoppresse. I contatti stretti dei contagiati, invece, dovrebbero auto-monitorarsi per verificare l’arrivo di possibili sintomi.

Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha riferito che: «La probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner, è considerata alta».

Aumentano i casi in Italia

In Italia, intanto, stanno aumentando i casi. Dopo il contagiato di Arezzo, è stato segnalato un nuovo caso di vaiolo delle scimmie in Lombardia. Salgono così a sei i casi segnalati nel nostro paese e ora l’OMS valuta anche di alzare il livello di emergenza. In giornata dovrebbe anche svolgersi un incontro del comitato per la sicurezza sanitaria dell’Ue. In ogni caso, l’Ecdc ha comunicato quali sono i sintomi lievi riportati maggiormente dalle persone che si contagiano con il vaiolo delle scimmie. Solitamente sono febbre, mal di testa e dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi e lesioni sulla pelle.

Secondo l’epidemiologa Maria Van Kerkhove, esperta dell’Organizzazione mondiale della sanità:

“Questo virus non è il Covid. Finora, anche se non ho i numeri esatti, stiamo parlando di meno di 200 casi fra confermati e sospetti. È una situazione contenibile, in particolare nei Paesi” non endemici”.