.No, la pandemia di covid-19 non è finita ed è stata proprio l’Ema ad annunciare che nelle prossime settimane è prevista una nuova ondata a causa della variante Cerberus. La maggior parte delle persone è tornata a vivere normalmente. Niente più mascherine, zero restrizioni e anche il lockdown e il Green Pass sembrano un lontano ricordo. Il nuovo governo Meloni, oltretutto, ha fatto chiaramente intendere che non torneranno restrizioni e misure come viste nel passato.

Nonostante tutto, affermare di essere usciti dalla pandemia di coronavirus è fuorviante.

Non è così e lo dimostrano i dati in salita. Anche se i sintomi rimangono ormai molto simili a quelli influenzali. Da alcuni giorni, poi, si parla della nuova variante Cerberus, pronta a diventare dominante e fare di nuovo il pieno di contagi. Ma che cosa sta succedendo?

La variante Cerberus allerta l’Italia: già al 7% in pochi giorni, presto sarà dominante

A chiarire come stanno le cose è il responsabile della strategia vaccinale dell’Agenzia europea dei medicinali, Marco Cavaleri, secondo cui nelle prossime settimane è in arrivo una nuova ondata covid-19 a causa della sottovariante Omicron Cerberus o BQ1 e BQ1.1.

Omicron BQ1  risulta già identificata in almeno 5 paesi. Da metà novembre dovrebbe diventare dominante, come ha detto l’Ema. Per adesso non si sa se la variante Cerberus provocherà o meno sintomi gravi o se è più trasmissibile. Gli esperti sono convinti che è maggiormente in grado di sfuggire all’immunità conferita dalla vaccinazione o dopo aver contratto il covid. La nuova variante BQ1, quindi, dovrebbe diventare dominante entro fine novembre anche in Italia e l’Ema raccomanda di vaccinare i bambini. Attualmente, nel nostro paese la nuova variante Cerberus è al 7% ma è stata segnalata per la prima volta solo 20 giorni fa, quindi vuol dire che entro un mese potrebbe diventare quasi dominante o rappresentare un’alta percentuale. In Francia è già al 35% mentre in Gran Bretagna, Germania e Danimarca è al 7% come in Italia.

Possibile una nuova ondata di Covid-19 a novembre

A sottolineare l’ascesa di Cerberus in Italia è anche il Ceinge di Napoli – secondo cui – “è ipotizzabile un trend di crescita della sottovariante BQ.1.1, con raddoppio a breve”. Sarà molto importante osservare cosa accadrà nelle prossime settimane. Non solo per l’aumento dei contagi, ma anche per capire se questa nuova variante causerà o meno una malattia più grave.

In base all’ultimo sequenziamento datato 10 ottobre, la variante Omicron 5 è ancora al 93,7%, poi c’è la variante Centaurus, che si trova all’1,8% e Cerberus, che è al 7%. Essendo, però, dati di quasi 20 giorni fa, è chiaro che le cose potrebbero essere già cambiate e la nuova variante BQ.1.1 potrebbe essere già salita. Insomma, aspettiamoci un’altra stagione invernale con numeri da capogiro per quanto riguarda il bollettino covid-19 giornaliero.