Il grande mercato del collezionismo non conosce confini e abbraccia praticamente ogni settore. Anche i vinili possono diventare un vero e proprio bene rifugio, ossia un prodotto in cui investire per poi rivenderlo dopo che il prezzo è aumentato. Ma quali sono quelli più rari e costosi oggi? Ecco quelli che sono i dischi che hanno registrato aste da record.

Beatles in cima alla vetta

Benché la band non sia più ufficialmente all’attivo da decenni, proprio di recente i Fab Four ci hanno regalato un nuovo capolavoro, la fenomenale Now and Then, opera originale di Lennon, rivista e riarrangiata dal genio di McCartney.

Ebbene, quando si parla di vinili più rari e costosi, ci sono ancora loro, i Beatles. La prima copia del White Album è infatti oggi LP più costoso al mondo. È stato infatti battuto all’asta per ben 790 mila dollari. La particolarità del prodotto è che era appartenuto nientemeno che a Ringo Starr, il batterista della formazione, caratteristica che ha fatto letteralmente lievitare il suo costo. Rimanendo sempre a tema Beatles, l’altro vinile dal grande valore economico è la versione giapponese di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, battuto all’asta per 10 mila dollari.

Se il White Album rimane l’indiscusso leader, al secondo posto abbiamo invece il suo opposto (per quanto riguarda l’associazione del colore nel nome), stiamo parlando del The Black Album di Prince, opera lanciata dall’artista nel 1987 e ritirata poco dopo dallo stesso autore poiché era insoddisfatto del risultato finale del prodotto. Questa caratteristica ha fatto sì che il suo valore all’asta lievitasse, ed è stato infatti venduto per 27.500 dollari. Come detto, il mondo del collezionismo fomenta tali fenomeni e proprio di recente abbiamo visto che anche una vecchia sceneggiatura di Friends finita nel cestino può valere una fortuna.

Vinili più rari e costosi, da cosa dipende?

Sono diversi i fattori che possono determinare l’alto valore di un vinile.

Innanzitutto, parliamo di un prodotto decisamente vintage, e come tutti i prodotti di questi tipo, conserva tutto il fascino e la nostalgia del nostro passato che non tornerà più. C’è poi, come abbiamo visto, una forte componente peculiare, ossia la particolarità del prodotto in sè. Nel caso del White Album, parliamo di una copia appartenuta allo stesso batterista della band. La rarità è un altro fattore determinante, come appunto il fatto che lo stesso Prince abbia ritirato il suo The Black Album facendolo di colpo diventare un prodotto introvabile, in quanto non più in catalogo per la vendita.

E che dire invece delle copertine? Il fascino dei vinili deve molto a questa caratteristica. In alcuni casi si parla di vere e proprie opere d’arte, come ad esempio i lavori fatti da Andy Warhol per alcuni album di artisti storici, come il Velvet Underground e Diana Ross. Le dimensioni generose dei vinili ben si prestano a questo genere di opere, e se pensiamo che oggi anche i CD sono diventati obsoleti, visto che quasi tutti fruiscono della musica attraverso le piattaforme digitali, capiamo bene che stiamo parlando di una merce davvero rara. Il packaging, dunque, offre un’esperienza aggiuntiva che i fruitori di oggi hanno inesorabilmente perso. Molti esperti, inoltre, sottolineano anche la particolarità del suono, decisamente più caldo e corposo rispetto alle sonorità offerte oggi dall’ascolto digitale.

Riassumendo…

  • i vinili sono prodotti considerati ormai vintage e per questo motivo partono da un valore più alto per i collezionisti;
  • la rarità gioca un ruolo cruciale, più il prodotto è introvabile, più aumenterà di valore;
  • il vinile più costoso è la prima copia del White Album appartenuta a Ringo Starr, il suo valore all’asta è stato di 790 mila dollari.