Influenza, covid e virus sinciziale. Il trio dei malanni di stagione è servito. Con l’autunno vero che avanza tornano a colpire i virus stagionali e per i prossimi mesi bisognerà fare l’abitudine a sentirli nominare spesso. Con l’arrivo della stagione fredda iniziano a circolare vari virus, non solo covid-19 e influenza, a cui siamo ormai abituati. Nelle ultime ore, infatti, è stato isolato il primo virus sinciziale in un neonato di tre mesi, e poco prima anche in una bambina di due anni come ha fatto sapere Fabio Midulla, Presidente della Società italiana di malattie respiratorie infantili (Simri) tramite l’Adnkronos Salute, il quale ha confermato che entro due o tre settimane inizierà l’epidemia annuale di virus respiratorio sinciziale.

Virus Sinciziale, primo caso della stagione in Italia: attenti a questi sintomi

Ma di che cosa si tratta? Il virus respiratorio sinciziale è un virus in grado di infettare l’apparato respiratorio nei più piccoli ma può colpire anche persone adulte. La bronchiolite provoca il restringimento delle vie aeree e il periodo di incubazione è di 3-5 giorni. Insomma, non colpisce solo i bambini ma persone di tutte le età, per questo bisogna fare molta attenzione a non confonderlo con la consueta influenza e il covid-19, che sta ancora circolando anche se non se ne parla più. Ma quali sono i sintomi di questo virus destinato a circolare per i prossimi 4-5 mesi? Tra quelli tipici si segnalano la rinite, febbre, otite, mal di gola, faringite e tosse. In alcuni casi può comparire anche un colore violaceo sulla labbra. Il Presidente della Società italiana di malattie respiratorie infantili ha precisato che:

“abbiamo già dei bambini ricoverati, con forme non gravissime, causate però da rinovirus e non, ovviamente, da virus sinciziale. l’epidemia annuale comincia sempre col rinovirus e solo dopo comincia a comparire il virus respiratorio sinciziale”

Come difendersi

Per proteggere i bambini, il latte materno può essere una buona soluzione perché possiede gli anticorpi contro le infezioni.

Per gli adulti, invece, valgono sempre quelle norme legate all’igiene che è bene seguire anche per altri virus. Quindi lavarsi bene le mani, usare la mascherina nel caso di raffreddore, lavare bene i giocattoli e le superfici per evitare il contagio dei neonati.
In merito alle possibili cure, invece, l’esperto ha confermato che non ci sono terapie efficaci ma in caso di ricovero “viene messa in atto una terapia di supporto per mantenere un’adeguata idratazione”. Nei casi più gravi può rendersi necessaria “un’azione meccanica in terapia intensiva”. Sono anche molto utili i lavaggi nasali con soluzione salina mentre non servono a nulla gli antibiotici.

Spopolano diversi virus, 200mila casi a settimana

Come dicevamo, oltre al virus sinciziale, questo è il periodo in cui inizia a circolare anche l’influenza. I primi casi sono già stati accertati ma il clou ci sarà dalla fine di novembre e fino a marzo ossia i mesi più a rischio per il virus influenzale, che anche quest’anno potrebbe portare a molti casi.
Nelle ultime settimane si è registrata una vera e propria impennata di virus respiratori, con almeno 200mila casi a settimana come ha fatto sapere il virologo Fabrizio Pregliasco. Si tratta perlopiù di virus parainfluenzali che si alimentano con gli sbalzi termici del periodo. In questo momento stanno cicolano:

«infezioni respiratorie dovute a diversi agenti: rhinovirus nel 40% dei casi, enterovirus nel 20%, in crescita. E ancora adenovirus, parvovirus. Il grosso è un pò questo. Anche il Covid imperversa. “Mentre la stagione dell’ influenza vera e propria, da quel che osserviamo, credo che non sia ancora partita»

Pregliasco suggerisce sempre di fare un tampone covid, infatti i casi sommersi sono tanti e il virus può fare ancora male ai fragili e non bisogna sottovalutarlo.

Per cui è sempre bene escludere prima che si tratti del covid-19. 

Riassumendo

  • Spopolano i virus respiratori in questo autunno, c’è anche preoccupazione per il virus sinciziale
  • Non colpisce solo i bambini ma anche gli adulti
  • Ogni settimana, invece, si registrano almeno 200mila casi di virus parainfluenzali e c’è anche il covid-19.