Una nuova direttiva sta per essere attuata nel mondo del web. Stiamo parlando dell’obbligo dell’interoperabilità e a partire sarà proprio WhatsApp, insieme anche a Messenger, entrambe facenti parte del gruppo Meta. Scopriamo di cosa si tratta e soprattutto cosa si intende con il termine interoperabilità.

Rivoluzione in arrivo

Molte volte si è utilizzato il termine rivoluzione quando si è parlato di WhatsApp e di social in generale. Stavolta però, siamo di fronte a un vero e proprio cambiamento epocale. Per farla breve, con interoperabilità si intende il totale abbattimento delle frontiere tra app di messaggistica istantanea.

Ciò significa che sarà possibile inviare messaggi da un’app all’altra. Ad esempio, se avete Signal potrete inviare un messaggio a un vostro contatto sulla chat di WhatsApp. L’unione Europea si sta battendo molto su questo aspetto e a quanto pare ora sta per passare ai fatti. Come detto, WhatsApp e Messenger saranno le prime ad essere dotate di tale caratteristica e l’obbligo scatterà a partire dal 6 marzo.

L’Unione Europea ha individuato quelli che sono i soggetti leader del mercato specifico e ha deciso di inserirli in quello che è la prescrizione del Digital Markets Act, meglio noto come DMA, il quale rappresenta la regolamentazione europea dei mercati digitali. Proprio di recente abbiamo parlato di un virus che attacca gli smartphone ed è in grado di spiare anche WhatsApp, oltre ad accedere al conto bancario della vittima. Insomma, i rischi del web non sono relativi solo alla regolamentazione del mercato, ma anche alle insidie dei cybercriminali. Stavolta però arriva una buona notizia per gli utenti dell’app di messaggistica più famosa e utilizzata al mondo. In poche parole, essendo l’app di Meta la più importante del settore (vanta 2,3 miliardi di utenti del mondo) ora ha l’obbligo di aprirsi ai competitor se vuole continuare a operare nel mercato europeo.

WhatsApp leader e interoperabile

Non mancano rischi e problematiche da risolvere. Gli addetti ai lavori fanno sapere che l’interoperabilità presuppone comunque le stesse sicurezze proposte da WhatsApp ai suoi utenti, o almeno dovrebbe. Per questo motivo da circa due anni si sta lavorando a un sistema che conservi la crittografia end-to-end anche tra messaggi che arrivano da altre app. Gli esperti però precisano che questo è un lavoro che non va fatto solo da WhatsApp. A lavorare sui sistemi di sicurezza della privacy devono esserci anche gli altri competitor. Naturalmente, per quanto riguarda Messenger, il problema non si pone, poiché essendo sempre di Meta, gli sviluppatori possono lavorare in team.

Il discorso si fa invece più complesso quando a collaborare con Meta ci sono gli addetti ai lavori delle app rivali, come Telegram, Signal e altre ancora. Cosa accade quindi dal 6 marzo. WhatsApp dovrà dare la possibilità ai suoi utenti di chattare anche con altre app (opzione facoltativa) informando però che in questo modo le comunicazioni saranno meno sicure. Non sarà possibile però chattare con gruppi di altre app (l’obbligo in questo caso scatta tra due anni), né fare chiamate e videochiamate (sarà obbligatorio tra 4 anni). Insomma, un lungo processo che porterà WhatsApp e il mondo della messaggistica online a essere completamente rivoluzionato.

I punti chiave…

  • dal 6 marzo WhatsApp e Messenger avranno l’obbligo di poter chattare con altre app;
  • tale obbligo è deciso dall’UE che ha individuato i leader del settore nelle due app del gruppo Meta;
  • l’interoperabilità necessita però di miglioramenti in merito alla privacy, e si dovrà lavorare su una crittografia condivisa.