Niente TFS se vai in pensione prima dei 67 anni. Come funziona la norma che penalizza gli statali

Gli statali hanno diritto al TFS solo dopo i 67 anni di età. Chi va in pensione prima con le Quota deve aspettare tempi biblici prima di ottenere la buonuscita.
2 anni fa
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tfs

Per i lavoratori dipendenti della pubblica amministrazione, niente TFS se vanno in pensione prima. Nessuno ne parla, ma la norma, introdotta dalla riforma Monti-Fornero nel 2011, sta facendo discutere sempre più.

Anche perché sono molti gli statali che non hanno ancora visto un centesimo di TFS da quando hanno lasciato in anticipo il servizio. Vuoi con Quota 100, Quota 102 o Opzione Donna. Fra questi ci sono anche i militari, se vanno in pensione anticipata secondo le regole a loro riservate.

I tempi di attesa del TFS per chi va in pensiona anticipata

In Trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici sono liquidati dall’ente previdenziale solo dopo che sono maturati i requisiti per la pensione di vecchiaia.

A 67 anni di età o anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (12 mesi in meno per le donne).

Pertanto gli statali che sono andati in pensione con Quota 100 e Quota 102, o che ci andranno, devono aspettare parecchio prima di ottenere il TFS. Come spiegato nella recente circolare Inps n.38 del 8 marzo 2022, il TFS per Quota 102 segue quindi le stesse regole delle altre pensioni anticipate.

Diversamente i tempi di attesa del TFS dei dipendenti pubblici sono di 12 mesi se si va in pensione con la vecchiaia. Oppure di 24 mesi se il dipendente accede a quella anticipata in base all’anzianità anagrafica indipendentemente dall’età.

Per cui nel caso di uscita dal servizio con Quota 102, cioè a 64 anni di età con 38 di contributi versati, occorre guardare quale requisito pensionistico si centra per primo per sapere quando sarà pagato il TFS.

La buonuscita a rate

Ma non è finita qui. I tempi di liquidazione si allungano di altri 90 giorni dalla maturazione dei 67 anni di età per questioni burocratiche e amministrative. Tre mesi che vanno sommati ai 12 di attesa. Non solo. L’attesa si allunga ancora in base all’importo spettante.

La legge prevede che qualora la cifra superi i 50 mila euro, si debba aspettare altro tempo. La liquidazione avviene a rate nel seguente modo:

  • fino a 50 mila euro in unica soluzione
  • fino a 100 mila euro in due rate a distanza di 12 mesi una dall’altra
  • per importi superiore a 100 mila euro in 3 rate a distanza l’una dall’altra.

Il rischio è quindi quello di dover attendere molti anni prima di vedersi riconosciuto interamnete il TFS per chi va in pensione con le Quote.

Mirco Galbusera

Laureato in Scienze Politiche è giornalista dal 1998 e si occupa prevalentemente di tematiche economiche, finanziarie, sociali

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