No-vax: la multa promessa dal Governo non arriva, cosa succede e cosa aspettarsi?

Le sanzioni per i no-vax over 50, pari a 100 euro una tantum, tardano ad arrivare per diversi problemi. Ecco cosa sta succedendo.
3 anni fa
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Il governo, con il decreto del 7 gennaio 2022, ha introdotto nuove restrizioni per far fronte all’emergenza sanitaria del Coronavirus, istituendo, di fatto, l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 non in regola con gli obblighi vaccinali.

Le sanzioni previste sarebbero dovute partire in questi giorni, ma, per diverse motivazioni, così non è stato. Ecco cosa sta succedendo.

Sanzioni ai no vax, quanto vale e a chi spetta

In particolare, a rischiare le sanzioni sono i soggetti di età superiore a 40 anno che, a decorrere dal 1° febbraio 2022, non abbiano:

  • iniziato il ciclo vaccinale primario;
  • effettuato la dose di completamento del ciclo vaccinale primario nel rispetto delle indicazioni e dei termini previsti con circolare del ministero della Salute;
  • effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi.

La sanzione prevista è pari a 100 euro una tantum e arriverà direttamente a casa del soggetto non in regola con gli obblighi vaccinali.

L’elenco degli inadempienti sarà comunicato all’Agenzia delle entrate dal ministero della Salute.

I destinatari, entro 10 giorni dal ricevimento della sanzione, potranno comunicare all’Azienda sanitaria locale l’eventuale differimento o esenzione dall’obbligo vaccinale.

La vaccinazione, infatti, non è obbligatoria “in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate. In tali casi la vaccinazione può essere omessa o differita”.

Per chi ha già contratto il Covid, invece, è previsto un differimento dell’obbligo vaccinale “fino alla prima data utile prevista sulla base delle circolari del ministero della Salute”.

Cosa sta succedendo?

Come già detto in apertura, le sanzioni previste sarebbero dovute partire in questi giorni, ma così non è stato. Secondo Repubblica, ci sarebbero almeno due ragioni.

La prima riguarda l’assenza del via libera da parte del Garante per la Privacy, il quale si deve ancora pronunciare circa la legittimità dell’applicazione del provvedimento.

La seconda motivazione riguarda la lentezza dell’intero iter burocratico, che coinvolge diversi attori istituzionale: Sogei (società informatica del Ministero dell’Economia e delle Finanze), Ministero della Salute ed infine l’Agenzia delle entrate.

Cosa aspettarsi allora? Sempre secondo Repubblica, se non si riuscisse a superare in tempi celeri l’impasse burocratico, queste multe potrebbero arrivare addirittura intorno al 15 di giugno, in pratica al termine dell’obbligo vaccinale.

 

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