Non pagare le tasse sul trading online, come e quando il sogno può diventare realtà

Non pagare le tasse sul trading online, come e quando il sogno può diventare realtà e perché l'unica via percorribile è al momento quella del trasferimento della residenza all'estero.
3 anni fa
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Non pagare le tasse sul trading, come e quando il sogno diventa realtà
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Per non pagare le tasse sul trading online, come e quando il sogno può diventare realtà? E senza correre il rischio di finire nei radar del Fisco? La domanda sorge spontanea specie per chi, nell’investire sui mercati, non è un cassettista. In quanto predilige con frequenza acquistare e vendere i titoli al fine di ottenere una plusvalenza. Quella plusvalenza che, data dal cosiddetto capital gain, nel nostro Paese viene tassata. Ed è soggetta al prelievo che avviene sullo stesso conto corrente associato al deposito titoli.

Non pagare le imposte sul trading online o pagarle in misura ridotta

Di conseguenza, per un investitore residente in Italia sfuggire al capital gain è materialmente impossibile. L’unica operazione ammessa ai sensi di legge, infatti, è solo quella di andare a compensare le plusvalenze con eventuali minusvalenza pregresse. Per non pagare le tasse sul trading online, come e quando il sogno può diventare realtà, quindi, l’unica strada percorribile è quella del cambio di residenza.

E così, per non pagare più le imposte sui guadagni di Borsa, o per pagarle comunque in misura ridotta, l’unica strada è quella di trasferire la propria residenza dall’Italia ad un paese senza tasse sul capital gain. O comunque con una tassazione che sia più bassa e quindi agevolata rispetto al nostro Paese.

In tal caso, infatti, pur essendo nato in Italia l’investitore, operando con un broker estero, e non essendo più residente nel Belpaese, non subirà più il prelievo automatico sul conto corrente delle tasse sulle plusvalenze. Proprio quelle ottenute attraverso il trading online.

Trasferire la residenza all’estero per evitare il capital gain, ecco a cosa fare attenzione

Da parte di un cittadino che è nato e che risiede in Italia, il trasferimento della residenza all’estero è una scelta che, quasi sempre, porta il Fisco ad accendere un faro. E questo perché il trasferimento della residenza all’estero deve essere reale.

E non fittizio con un solo ed unico scopo. Ovverosia, quello di aggirare la tassazione italiana.

In altre parole, se si passa durante l’anno la maggior parte del tempo in Italia, pur avendo trasferito la residenza all’estero, allora sarà altissimo il rischio di commettere un reato rilevante con implicazioni anche di natura penale.

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