Cosa accade a chi, arrivato al casello autostradale, si rende conto di non avere contanti per pagare il pedaggio? In alcuni casi è previsto il reato ma vediamo nel dettaglio i diversi comportamenti e che rischi comportano.
Nel caso che l’automobilista non ha modo di pagare il pedaggio autostradale, una volta raggiunto il casello, il reato che scatta è quello di insolvenza fraudolenta, reato che scatta ogni volta che qualcuno contrae una obbligazione (in questo caso il talloncino prelevato all’entrata dell’autostrada) a cui non può adempiere.
Ma c’è anche il caso dell’automobilista che, pur di evitare il pagamento del pedaggio, si immette sulle corsie riservate ai possessori di Viacard inducendo la società della rete autostrade in errore. In questo caso c’è un raggiro e chi lo effettua si procura un profitto ingiusto pari ai pedaggi autostradali non corrisposti. Chi assume questo comportamento si macchia del reato di truffa punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con multe fino a 2mila euro. Perché scatta il reato di truffa? L’automobilista che si immette nelle carreggiate riservate ai possessori di Viacard e di Telepass sta attuando un raggiro consapevolmente, cosa molto più grave rispetto all’insolvenza fraudolenta.
Nel caso, invece, che l’automobilista arrivi al casello e si renda conto di aver smarrito il portafogli di chi la carta di credito con cui tenta di pagare non funziona o non ha abbastanza credito, non commette reato. La cassa, infatti, rilascerà all’automobilista uno scontrino con l’importo e la modalità per versare il mancato pagamento entro 15 giorni dal transito.
Leggi anche: Quanto costa l’autostrada? Vediamo come si calcola il pedaggio e i prezzi nel 2017