Una ventata di novità 110 arrivano con il decreto Aiuti quater. Alcune positive altre negative. Tra quelle positive rientrano sicuramente la riapertura del superbonus sulle villette unifamiliari e la possibilità, per i cessionari di spalmare in 10 anni, il credito derivante da un’operazione di cessione.
Tra le novità negative c’è la riduzione della percentuale di detrazione fiscale dal 110% al 90% per le spese 2023. La cosa interessa in particolar modo i lavori fatti sull’edificio condominiale e quelli sulle c.d. villette bifamiliari.
Ora si aspetta anche la legge di bilancio 2023, che già nel pomeriggio di oggi, 21 novembre 2022, potrebbe essere varata dal Consiglio dei Ministri.
Nel provvedimento potrebbero trovare posto ulteriori misure finalizzate soprattutto a sbloccare le operazioni di cessione del credito.
Per i lavori condominiali una perdita del 20%
Tutte le ultimissime novità 110 per adesso sono quelle contenute all’art. 9 del decreto Aiuti quater. Tra queste è stabilito che per le spese sostenute nel 2023 scende al 90% (quindi non più 110%) per lavori fatti:
- sul condominio
- e per quelli fatti dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, arti e professioni, su edifici composti al massimo da due a quattro unità immobiliari, anche posseduti da un unico proprietario o da più comproprietari (villette bifamiliari).
Tuttavia, la percentuale di sgravio fiscale è salva al 110% anche per le spese 2023 a condizione che la CILAS sia stata presentata entro il 25 novembre 2022.
Per le spese 2024 e 2025, invece, se nulla di nuovo sarà deciso nella manovra 2023 o in futuri provvedimenti, il superbonus per lavori fatti su questi tipi di immobili scenderà rispettivamente al 70% e 65%.
Le altre novità 110 (dalle villette unifamiliari alla cessione del credito)
Per i lavori sulle villette unifamiliari, invece, si stabilisce che il superbonus spetta al 110% anche per le spese fatte entro il 31 marzo 2023 (e non più, quindi, entro il 31 dicembre 2022) a condizione che entro il 30 settembre 2022 risulti raggiunto almeno il 30% dell’intervento complessivamente previsto (c.d. SAL 30%).
L’altra importante novità 110 è la possibilità di avere il beneficio anche sulle spese del 2023 per lavori fatti sulla casa adibita ad abitazione principale. In tale caso però la percentuale di detrazione è del 90% e spetta a condizione che il committente abbia un reddito non superiore a 15.000 euro. Per determinare il requisito reddituale, comunque, si terrà conto di un quoziente familiare. In sostanza, bisogna sommare i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare e dividere il risultato per un coefficiente che varia a seconda della composizione del nucleo familiare.
Ulteriore novità riguarda la cessione del credito. Un supebonus con cessione del credito utilizzabile in 10 anni. In dettaglio è data la possibilità al cessionario (ossia a chi acquista il credito) di spalmarne l’utilizzo in 10 quote annuali di pari importo (invece che quattro o cinque). Questa facoltà, tuttavia, è valida solo per quelle cessioni del credito la cui comunicazione di opzione sia stata inviata all’Agenzie delle Entrate entro il 31 ottobre 2022. Insomma, possibilità per il cessionario di poter contare sulla possibilità di utilizzare su un maggior numero di anni il credito acquistato.