Nuova circolare dell’INPS che recependo le direttive del Decreto Aiuti Bis ha corretto una norma che riguardava la non pignorabilità della pensione fino ad una determinata e nuova soglia. E la novità dall’INPS sulle pensioni con arretrati in arrivo per molti grazie al decreto Aiuti-bis è qualcosa da approfondire. Anche perché qualcuno chiedeva da tempo spiegazioni sul perché ciò che la norma ha disposto, era disattesa da parte dell’Istituto.
“Buonasera, vorrei una delucidazione riguardo al fatto che l’INPS da marzo scorso mi ha tolto una parte della mia pensione, per via di un pignoramento nei miei confronti.
Le novità sulle pensioni e sui pignoramenti, cambia il limite vitale
Il nostro lettore ha centrato perfettamente un punto cardine importante di una delle principali novità introdotte con il decreto Aiuti Bis. Le pensioni di fatto diventano non pignorabili fino a 1.007 euro al mese. È stato rivisto il limite dal decreto n° 115 del 2022, meglio conosciuto come Decreto Aiuti Bis. E l’INPS con una recente circolare, cioè con la n° 38 del 3 aprile scorso, ha confermato questo cambio di soglia. Si passa in effetti da 1,5 volte l’assegno sociale, a 2 volte l’assegno sociale. E considerando l’ex pensione sociale 2023, che vale 503,27 euro al mese, si passa da circa 754 euro al mese a circa 1.007 euro al mese.
Come impatta sui ratei il nuovo limite
In pratica, se fino al DL Aiuti Bis le cifre eccedenti i 754 euro potevano essere pignorate, adesso non lo sarà più.
I chiarimenti dell’INPS sul pignoramento delle pensioni
Il limite dei 1.007 euro al mese fino al quale la pensione è intoccabile, è efficace a partire dal 22 settembre 2022. Da quella data il cosiddetto minimo vitale è passato da 1,5 a 2 volte l’importo corrente dell’assegno sociale. L’articolo n° 21 bis del DL Aiuti-bis impone all’INPS di ricalcolare e azzerare le cifre di pensione sospese in base alla normativa previgente. Adesso si parte dalla parte eccedente il nuovo limite di 1.007 euro come minimo vitale e soglia pignorabile. nel dettaglio la circolare INPS è chiara, perché letteralmente sottolinea che “è stato rivisto il limite di non pignorabilità delle pensioni collegato all’ammontare dell’assegno sociale che, invece di essere pari alla misura massima mensile dell’assegno sociale aumentato della metà è, oggi, corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale”. E tra le altre cose si stabilisce in 1.000 euro questo limite minimo.
Cosa rimborserà ai pensionati l’INPS
Il nuovo limite vale per i procedimenti futuri, ma anche per quelli esecutivi pendenti. Parliamo, come conferma l’INPS, di “quei procedimenti esecutivi notificati ai sensi dell’articolo 543 del c.p.c. per i quali non sia ancora stata notificata all’INPS, nella qualità di terzo esecutato, l’ordinanza di assegnazione, che rappresenta l’atto conclusivo dell’esecuzione forzata”. Nella comunicazione l’INPS conferma quanto detto prima, con gli importi trattenuti ed accantonati su una pensione pignorata fino al rateo di pensione di settembre 2022, resteranno tali.