Novità esenzione tasse universitarie: arriva la no tax area per studenti

Arriva la no tax area per gli studenti universitari: ecco in cosa consiste la novità presente nella Legge di Bilancio 2017.
8 anni fa
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Per frenare il preoccupante calo delle iscrizioni nelle Università italiane con la Legge di Bilancio 2017 si è introdotto una importante novità sull’esenzione dal pagamento delle tasse universitarie.

Non essendo più il titolo di laurea una sufficiente garanzia nella ricerca di un lavoro molti sono i giovani che sfiduciati rinunciano alla frequenza universitaria anche a causa dei costi, spesso, proibitivi delle tasse.

Le famiglie con redditi medi e bassi, però, a partire dal 2017 potranno fruire di un’esenzione totale dal pagamento delle tasse universitarie se in possesso di un Isee inferiore ai 13mila euro.

Sempre dalla legge di Bilancio vengono istituite anche 400 borse di studio da 15mila euro annui per gli studenti con Isee inferiore a 20mila euro e che hanno riportato voti più alti rispetto agli altri al termine delle scuole superiori.

No tax area università: cosa è?

Con la Legge di Bilancio 2017, quindi, si istituisce una sorta di no tax area per gli studenti universitari che hanno un nucleo familiare con Isee pari o inferiore a 13mila euro. Tale no tax area è valida fino al primo anno fuori corso. Gli studenti che intendono fruire dell’esenzione, però, se si iscrivono al secondo anno devono rispondere anche ad un altro requisito: aver conseguito entro il 10 agosto del primo anno universitario almeno 10 crediti formativi, per gli anni successivi al secondo, invece, i crediti formativi richiesti nei 12 mesi precedenti sono 25.

Isee superiore a 13mila euro: quale sostegno?

Anche per gli studenti il cui nucleo familiare ha un reddito Isee superiore a 13mila euro sono previste misure di sostegno: se l’Isee non supera i 30mila euro lo studente riceverà un taglio delle tasse con un contributo annuale che, però, non potrà superare del 7% la quota Isee eccedente i 13mila euro.

I benefici valgono, però, soltanto per le università statali e per le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.

Le Università private, quindi, non potranno rientrare in tale beneficio così come quelle telematiche.

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