Salve Signora Patrizia. Rientro nei lavoratori precoci? Ho iniziato a lavorare 1977 avevo 16 anni. Ora ho 58 a gennaio di questo anno ho maturato 2079 Marche pari a 40 anni di contributi. A gennaio 2020 avrei 2131, manca una settimana per arrivare a 41 anni di lavoro. La ringrazio per la sua Cortese attenzione Cordiali saluti.
Il riconoscimento del lavoro precoce avviene quando si sono versati almeno 12 mesi di contributi effettivi prima del compimento dei 19 anni di età.
Se suo padre ha iniziato a lavorare a 16 anni, versando correttamente i contributi, quindi, può essere riconosciuto come lavoratore precoce ma questo non gli assicura la possibilità di poter accedere al pensionamento con 41 anni di contributi.
Pensione con quota 41
Per i lavoratori precoci che rientrano in determinate categorie, infatti, vi è la possibilità di accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi grazie alla quota 41. Ma, appunto, si deve appartenere ad una delle categorie tutelate che sono, così come riporta il sito dell’Inps:
- Dipendenti disoccupati a causa di licenziamento (e non a causa naturale scadenza di contratto a termine) che hanno terminato da almeno 3 mesi di percepire la Naspi spettante
- Dipendenti e autonomi che al momento della richiesta assistono da almeno 6 mesi un familiare convivente entro il primo grado (coniuge, figlio o genitore) con handicap grave ai sensi della legge 104 articolo 3 comma 3
- Dipendenti e autonomi con invalidità accertata pari o superiore al 74%
- Addetti ai lavori usuranti
- Addetti alle mansioni gravose
In conclusione
Se suo padre, oltre ai 12 mesi di contributi versati prima del compimento dei 19 anni di età, appartiene anche ad una delle categorie sopra menzionate ha la possibilità di pensionarsi con 41 anni di contributi. Al contrario, invece, dovrà attendere di maturare i contributi necessari per accedere alla pensione anticipata, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.