Riforma tributaria 2011
Da tempo gli esperti del ministero del Tesoro sono al lavoro per delineare i tratti essenziali della riforma tributaria, una delle riforme più invocate dai contribuenti vista l’ attuale mole di norme in materia. Comunque alcune novità saranno comunque introdotte a partire dal 1° luglio, una data che si annuncia ricchissima di appuntamenti.
Manovra fiscale 2011
Atti di accertamento – Si parte con le modifiche inerenti gli atti di accertamento, che scaduti i 60 giorni della notifica diverranno subito esecutivi, senza bisogno quindi dell’ invio di una cartella di pagamento per poter permettere ad Equitalia di avviare le procedure di riscossione.
Cartella di pagamento notifica – Per fare chiarezza occorre ricordare che per tutti gli atti di accertamento ( i quali contengono una intimazione di pagamento di tasse o tributi oltre ad interessi e sanzioni) che vengono notificati prima della data del 1° luglio, e che per i quali sono scaduti i 60 giorni dalla data della comunicazione, viene comunque inviato un’ ulteriore avviso chiamato cartella di pagamento, la quale ribadisce nuovamente quali siano le tasse che il contribuente ha evaso e deve ancora versare ( nella cartella di pagamento varieranno le sanzioni, che per agevolare il contribuente sono state ridotte notevolmente nel primo avviso di accertamento). Se neanche a quest’ avviso viene data risposta l’ ente di riscossione ( Equitalia ) avvia le procedure per la riscossione coattiva ( pignoramenti, fermi amministrativi, ecc.)
Per gli atti che saranno giunti al contribuenti dopo il 1° luglio le regole invece saranno diverse. Infatti una volta ricevuto l’ avviso di accertamento e scaduti i 60 giorni da quando il contribuente ne ha avuto notizia, non è necessario l’ invio di una cartella di pagamento per rendere l’ accertamento esecutivo. Pertanto trascorsi altri 30 giorni ( in totale 90 giorni dalla notifica), Equitalia potrà avviare la macchina della riscossione esecutiva.
Spesometro 2011
Spesometro lavoratori autonomi – Sempre dal 1° luglio e sempre come nuova misura nel campo del contrasto all’ evasione fiscale partirà la comunicazione relativa allo spesometro, che obbliga i commercianti, gli artigiani e chi effettua attività con partita iva a comunicare le spese oltre i 3.600 euro per le quali viene rilasciato scontrino o fattura. Tale comunicazioni dovranno essere effettuate una volta l’ anno all’ amministrazione finanziaria e la misura ( che ricordiamo sarebbe dovuta partire già da maggio) è stata fatta slittare in quanto si è aspettato che fossero esenti i pagamenti fatti tramite moneta elettronica.
Triangolazione Iva extra ue
Al fine di prevenire le frodi Iva scatta anche l’ obbligo di fare chiarezza in materia di triangolazioni di beni, soprattutto quando sono implicati paesi che appartengono alla black – list. Infatti molto spesso , a livello comunitario, è difficile stabilire con certezza quali siano i paesi d’ origine e di destinazione di un bene o di un servizio con la diretta conseguenza che occorre stabilire con convenzioni quali siano le aliquote da pagare in relazione al paese di destinazione.
Abolizione Irap
Il tema del fisco rimane comunque centrale nei programmi dell’ esecutivo ed infatti iniziano a dipanarsi le nebbie per quanto riguarda l’ introduzione delle tre aliquote Irpef e la possibilità di eliminare l’ Irap. Quest’ ultima ( acronimo di imposta regionale sulle attività produttive ) è una delle tasse meno popolari del paese e già da molto tempo si discute sulla possibilità di ridurla o eliminarla del tutto. Secondo gli obiettivi del Governo l’ imposta potrebbe essere eliminata del tutto sin dal 2014, anno in cui è anche previsto il pareggio dei conti di bilancio.
Il 2014 è stato scelto come data di soppressione della tassa, anche perché si prevede che nello stesso anno entri a regime il federalismo fiscale con l’ introduzione delle nuove norme a carattere regionale e con i nuovi tributi che avranno un carattere maggiormente de localizzato.
Riforma fiscale 2011 nuove aliquote
Riduzione aliquote Irpef – Sul fronte riduzione delle aliquote Irpef, si è ribadito che questa tassa insieme ad altre quattro sarà il perno del sistema tributario (le altre imposte che resteranno in piedi sono Ires, Iva, Imposta sui servizi e le accise). I tecnici del ministero dell’ economia sono al lavoro per effettuare le simulazioni in caso di attuazione del regime irpef con tre aliquote ( aliquota del 20, del 30 e del 40 per cento) che andrebbe a sostituire quello attuale con cinque. Dai primi responsi sembrerebbe che il nuovo sistema possa “costare” all’erario oltre 16 miliardi di euro in termini di minori introiti ( a fronte di risparmi medi per i cittadini quantificabili in circa 500 euro per contribuente), ma è presto per tirare conclusioni visto che comunque l’ introduzione del nuovo regime Irpef dovrebbe essere introdotto con calma attraverso diversi decreti attuativi.
Infatti nella bozza del disegno di legge non vi è ancora nulla di definitivo, anche se è stata inserito l’aumento di un punto percentuale per le aliquote iva attualmente in vigore. Questa misura dovrebbe garantire, in base ai calcoli fatti dagli esperti ministeriali, circa 10 miliardi di euro di maggiori introiti.
Come detto nei precedenti interventi sono sempre allo studio la revisione delle agevolazioni ed esenzioni ai fini dell’ Irpef oltre che la possibilità di uniformare al 20 per cento la tassazione della maggior parte degli investimenti finanziari (esclusi i titoli di Stato).
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