Novità stipendi e pensioni: in manovra nuovi aumenti in arrivo, ecco da dove partono

Nel 2025 pensioni e stipendi vedranno importi in aumento? L'ipotesi della riduzione dell'aliquota irpef e l'innalzamento del tetto massimo per il secondo scaglione
3 mesi fa
2 minuti di lettura
Che aumento su pensioni e stipendi potrebbe arrivare dal taglio dell'IRPEF? Ecco chi recupererebbe 120 euro al mese nel 2025.
Foto © Investireoggi

Con l’imminente arrivo della Legge di Bilancio, che dovrebbe essere completata entro la fine dell’anno e entrare in vigore il 1° gennaio 2025, c’è grande attesa per alcune novità fiscali, in particolare per la nuova riforma dell’IRPEF. Se su alcuni punti della manovra ci sono ancora divergenze all’interno della maggioranza, sulla nuova IRPEF sembra esserci unanimità. È quindi molto probabile che la modifica dell’IRPEF venga approvata. Oggi analizziamo chi ne beneficerà e perché, con tutte le cifre e i cambiamenti attesi.

Ecco le novità stipendi e pensioni.

Novità su stipendi e pensioni: aumenti in arrivo nella manovra, ecco le basi

La nuova IRPEF, valida dal 2024, ha introdotto miglioramenti per molti contribuenti, sia pensionati che lavoratori. Gli scaglioni dell’IRPEF sono passati da 4 a 3, ma il cambiamento più rilevante è stato l’accorpamento del secondo scaglione con il primo, estendendo così l’aliquota migliore a un maggior numero di contribuenti. Tuttavia, questa novità è stata introdotta in via sperimentale e resterà in vigore solo fino al 31 dicembre 2024.

Dal Governo emerge però la volontà di confermare i 3 scaglioni anche nel 2025, con ulteriori modifiche, sempre migliorative, anche se non per tutti i contribuenti e in particolare non per quelli con i redditi più bassi. Molte dunque le novità su stipendi e pensioni che si profilano all’orizzonte.

Aliquote IRPEF: ieri, oggi e domani

Le aliquote IRPEF del 2024 hanno comportato un aumento netto di stipendio e pensione per coloro che rientravano nel secondo scaglione, poi accorpato al primo. Questo incremento è stato di circa 260 euro. Nel 2024 gli scaglioni sono diventati tre, mentre prima erano quattro. Nello specifico, fino al 2023 gli scaglioni IRPEF erano:

  • 23% per la parte di reddito fino a 15.000 euro;
  • 25% per la parte di reddito fino a 28.000 euro;
  • 35% per la parte di reddito fino a 50.000 euro;
  • 43% per la parte di reddito oltre 50.000 euro.

In termini pratici, un contribuente con un reddito di 70.000 euro pagava:

  • 3.450 euro per la parte di reddito fino a 15.000 euro;
  • 3.250 euro per la parte di reddito da 15.001 a 28.000 euro;
  • 7.700 euro per la parte di reddito da 28.001 a 50.000 euro;
  • 8.600 euro per la parte di reddito da 50.001 a 70.000 euro.

Nel 2024, invece, gli scaglioni sono stati ridotti a:

  • 23% per la parte di reddito fino a 28.000 euro;
  • 35% per la parte di reddito fino a 50.000 euro;
  • 43% per la parte di reddito oltre 50.000 euro.

Con questo nuovo schema, le imposte da versare per un reddito di 70.000 euro sono diventate:

  • 6.440 euro per la parte di reddito fino a 28.000 euro;
  • 7.700 euro per la parte di reddito da 28.001 a 50.000 euro;
  • 8.600 euro per la parte di reddito da 50.001 a 70.000 euro.

Se il 2025 vedrà ancora i tre scaglioni forse ci saranno nuove regole: l’impatto su stipendi e pensioni

Nel 2025, se verrà confermato il meccanismo a 3 scaglioni, le novità potrebbero includere una riduzione dell’aliquota del secondo scaglione e un aumento del limite massimo di reddito per il secondo scaglione.

Le nuove regole sarebbero:

  • 23% per la parte di reddito fino a 28.000 euro;
  • 33% per la parte di reddito fino a 60.000 euro;
  • 43% per la parte di reddito oltre 60.000 euro.

Con questa modifica, le imposte da versare per un reddito di 70.000 euro sarebbero:

  • 6.440 euro per la parte di reddito fino a 28.000 euro;
  • 10.560 euro per la parte di reddito da 28.001 a 60.000 euro;
  • 4.300 euro per la parte di reddito da 60.001 a 70.000 euro.

Come calcolare il risparmio e i vantaggi fiscali

Sulla base degli schemi riportati, nel 2024 alcuni contribuenti hanno beneficiato di una riduzione dell’imposta pari a 260 euro, in particolare quelli con redditi superiori a 28.000 euro. Va detto che sono state apportate anche modifiche alle detrazioni, per evitare che il beneficio risultasse troppo favorevole per i redditi più alti. È ancora da vedere se queste regole saranno replicate nel 2025.

Per i redditi fino a 15.000 euro, invece, nulla è cambiato e non dovrebbe cambiare nemmeno con le nuove modifiche previste per il 2025. Un contribuente con un reddito di 70.000 euro pagherà 21.300 euro di IRPEF nel 2025, rispetto ai 22.740 euro del 2024, con un risparmio di 1.440 euro. Nel 2023, lo stesso contribuente pagava 23.000 euro, il che porta il risparmio totale a 1.700 euro in due anni.

Come già detto, per i redditi più bassi, tassati al 23% fino a 15.000 euro, non ci saranno variazioni. Queste sono le principali novità su stipendi e pensioni che potrebbero essere introdotte nella prossima Legge di Bilancio.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

104 lavoro notturno
Articolo precedente

Con la 104 spetta l’esonero dei turni notturni?

Pensioni a 66 anni nel 2025 molto più facili da centrare per chi ha avuto dei figli, perché nel sistema contributivo le agevolazioni ci sono.
Articolo seguente

Pensioni a 66 anni nel 2025, il sistema contributivo agevola le uscite