Numero antiviolenza donne: 1522, telefono rosa anche per lo stalking

Esiste un numero cui possono rivolgersi le vittime di violenza e di stalking: si tratta del 1522, aperto anche agli uomini, gli anziani e gli adolescenti.
7 anni fa
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Esiste un numero di pubblica utilità antiviolenza e stalking ma non tutte le donne ne sono a conoscenza. Si tratta del 1522 un numero attivato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri collegato ad una rete di centri antiviolenza e ad altre strutture per il contrasto alla violenza di genere.

Si tratta di un numero attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno gratuitamente, sia da rete fissa che mobile che mette a disposizione accoglienza in varie lingue, compreso l’arabo.

Alle vittime di violenza e di stalking che contattano il numero 1522 una prima risposta viene fornita dalle operatrici che offrono utili informazioni sull’orientamento e sui servizi socio sanitari presenti nel territorio nazionale. Con questo numero di telefono si vuol fare emergere la violenza soprattutto nei confronti delle donne permettendo alle vittime un avvicinamento graduale ai servizi offerti garantendo l’assoluto anonimato.

Il numero 1522 non è destinato soltanto alle donne: anche anziani e adolescenti vittime di violenza e stalking possono contattarlo. Dal 2016 ad oggi sono state 1068 le persone che hanno contattato il numero e sono state ascoltate.

Le volontarie che rispondono alle chiamate sono tutte esperte nell’ascolto e nell’accoglienza delle vittime di violenza anche per aver frequentato corsi di formazione organizzati dall’Associazione che promuove il numero. Per ogni chiamate che ricevono viene compilato, in forma anonima, un form dettagliato con tutte le notizie che riguardano la vittima. Le schede compilate permettono al telefono rosa (è così che è stato chiamato il 1522) di costruire un vero e proprio osservatorio sulla violenza monitorandone i cambiamenti nel corso del tempo.

Durante ogni turno è presente, inoltre, anche un legale di provata esperienza che potrà spiegare alla vittima quali sono i suoi diritti e i mezzi giuridici cui può ricorrere per ottenerne il riconoscimento. Nei casi più gravi, poi, l’Associazione si costituisce parte civile nei processi in difesa delle vittime di violenza.

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