Il Governo Meloni prepara una nuova pace fiscale per famiglie e imprese. Negli ultimi due anni, tra pandemia e conflitto Russo-Ucraino, le imprese si sono trovate a corto di liquidità e hanno avuto grossissime difficoltà a onorare i debiti e le scadenze con il Fisco. Da qui, la necessità di aiutare sia le imprese che le famiglie a chiudere i conti con il Fisco e non solo.
Ecco perchè nei prossimi mesi quasi sicuramente si arriverà a una nuova pace fiscale.
Anche se ancora non si conoscono i contenuti della nuova pace fiscale, è possibile fare delle previsioni sulla base delle precedenti rottamazioni. Sicuramente si dovrà trattare di debiti per i quali l’Agenzia delle entrate-riscossione è già stata incaricata per il recupero. Dunque, per intenderci, non potranno essere oggetto di pace fiscale gli avvisi bonari, gli avvisi di accertamento o gli avvisi di addebito INPS non ancora scaduti.
A ogni modo, la pace fiscale potrebbe riguardare i debiti affidati per il recupero all’Agenzia delle entrate-riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2021.
La nuova Pace fiscale
Il Governo Meloni è già al lavoro. La priorità è quella di dare fin da subito una mano alle imprese e alle famiglie soprattuto contro il caro bollette degli ultimi mesi.
Tuttavia, come detto in premessa, una delle priorità del nuovo Governo è anche quella di introdurre una nuova pace fiscale. Da un lato si da una mano a chi è in difficoltà con il pagamenti di imposte, tributi, ecc e dall’altro si cerca di dare un boost anche alla casse dello Stato.
Quali debiti saranno rottamabili?
A oggi si possono fare delle previsioni sui debiti che saranno oggetto di pace fiscale. Per questi debiti il contribuente non dovrà corrispondere le sanzioni e gli interessi di mora.
Sono da aggiungere a quanto dovuto, le somme maturate a favore dell’Agente della riscossione a titolo di aggio, spese per procedure esecutive e diritti di notifica.
Saranno oggetto di pace fiscale non solo i debiti con il Fisco ma anche ad esempio i tributi locali riguardanti l’IMU, la vecchia TASI, la TARI (o TARSU), la TOSAP; la tassa di occupazione di suolo pubblico, ecc. Sempre se il Comune si è affidato all’Agenzia delle entrate-risccossione (Ex Equitalia) per il recupero del credito vantato. Potranno essere oggetto di pace fiscale anche i debiti rispetto ai quali c’è un contenzioso in corso.
Carichi esclusi
Non rientreranno nella pace fiscale i debiti riferiti a:
- recupero degli aiuti di Stato considerati illegittimi dall’Unione Europea;
- crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
- multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
- sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.
A ogni modo, il pagamento dei debiti ammessi alla nuova pace fiscale potrà essere effettuato anche tramite compensazione con i crediti non prescritti, certi liquidi ed esigibili maturati nei confronti della PA (articolo 12, comma 7-bis, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145 e ss.mm.ii).