Mentre è scaduto il termine per pagare le rate arretrate della definizione agevolata delle cartelle lo scorso 20 marzo, altre novità importanti si susseguono per i contribuenti. Una sorta di nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, anche se non serviranno domande o altro. Sulle cartelle non riscosse arriva la cancellazione ma di cosa si tratta veramente?
“Buonasera, sono un contribuente che ha delle vecchie cartelle esattoriali a suo carico. Volevo capire come aderire alla nuova rottamazione che cancella le cartelle non riscosse se vecchie di 5 anni.
Nuova rottamazione delle cartelle, scaricate quelle di 5 anni
Non si deve parlare propriamente di una nuova rottamazione delle cartelle perché provvedimenti di questo genere non sono attivi e previsti. Ma la riforma fiscale con annessa riforma della riscossione include effettivamente un provvedimento che cancella alcuni debiti dal ruolo dei contribuenti.
Attenzione però, si parla di cancellazione dei ruoli, ovvero delle cartelle e non del debito in quanto tale. In altri termini, sulle cartelle non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo quello di affidamento all’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) oggi o Equitalia in passato, scatterà automaticamente la cancellazione dal magazzino crediti del concessionario alla riscossione. Ma nei meandri nella novità c’è anche una cancellazione anticipata rispetto ai 5 anni per i contribuenti che dalle banche dati risultano privi di beni aggredibili.
Cosa introduce la legge delega sulle cartelle esattoriali
La legge 111 del 2023, cioè la legge delega fiscale licenziata qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri, introduce questa norma di favore per i contribuenti e per il concessionario. I contribuenti si troveranno senza alcune cartelle a loro carico, alleggerendo la loro situazione debitoria. Il concessionario alla riscossione invece assottiglia il suo magazzino crediti che è sempre troppo carico anche di crediti praticamente non più incassabili. Inutile tenere appese posizioni e cartelle che il contribuente non pagherà mai e che l’agente della riscossione non riuscirà mai ad incassare.
Niente da fare se le cartelle erano dentro vecchi piani di dilazione o vecchie sanatorie
Il collegamento di questa cancellazione automatica delle cartelle non riscosse dopo 5 anni alla rottamazione però esiste. Infatti non saranno cancellate le cartelle che, anche se hanno superato i 5 anni prima citati, sono state inserite in vecchi piani di sanatoria o di semplice rateizzazione. E nessuna agevolazione sulle cartelle su cui in passato è stata avviata una azione di sospensione della riscossione o su quelle per le quali pendono procedure esecutive o concorsuali.
Addio debiti? Ecco la verità
La cartella esattoriale viene cancellata, ma il credito torna a favore dell’Ente che precedentemente aveva disposto l’affidamento ad Equitalia o all’ADER. Sarà l’Ente a verificare se è possibile ritornare alla carica e chiedere nuovamente il pagamento al contribuente debitore.
Addirittura l’Ente potrà decidere di affidare la riscossione a un Ente privato o pure di nuovo all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Naturalmente perché accada questa ultima ipotesi, devono essere evidenti nuovi elementi patrimoniali o reddituali del creditore. Elementi che allo stato attuale delle cose non ci sono, altrimenti la cartella non verrebbe cancellata. Un’operazione questa del nuovo affidamento all’ADER che l’Ente può fare entro due anni.
In pratica, cartella azzerata, ma debito ancora in pendenza per due anni. Allo scadere dei quali, in base a ciò che si legge nel decreto, la posizione debitoria del contribuente in relazione ad ogni singolo debito può dirsi conclusa.
La rateizzazione delle cartelle esattoriali
Nel pacchetto normativo della riforma della riscossione questa non è l’unica novità introdotta. Perché se è importante alleggerire il carico per chi non può pagare, è importante anche essere facilitati nel rientro per chi invece può farlo. E in questa ottica ecco l’altra grande novità che riguarda i debitori.
Le cartelle esattoriali potranno essere più facilmente rateizzabili. Infatti se fino a oggi il piano di dilazione massimo concedibile era di 72 rate e quindi di 6 anni, adesso si passa a 120 rate e 10 anni. In pratica, ciò che era ammesso per chi era in gravi difficoltà economiche, reddituali e familiari, adesso si estende alla generalità dei contribuenti.
In parole povere, tutti potranno godere di un piano di dilazione di 120 rate. Naturalmente servirà fare opportuna richiesta all’agente della riscossione con rate come sempre variabili in base all’ammontare del debito complessivo da rateizzare.