C’è chi, per scelta personale, non ha aderito alla rottamazione quater delle cartelle in scadenza il 30 giugno scorso. Ma ci sono anche contribuenti che non hanno aderito perché non hanno fatto in tempo. O perché non avevano cartelle da rottamare. Infatti, la rottamazione quater ha riguardato debiti divenuti ruolo entro il mese di giugno 2022. Per quelli più “freschi” niente da fare. Per questo c’è chi ci chiede se è in arrivo una nuova sanatoria. Perché il trend che il governo da anni segue, a prescindere dai colori, è un Decreto Fiscale collegato alla manovra di Bilancio con all’interno, sempre, un provvedimento di favore per chi ha debiti fiscali.
“Salve, sono un contribuente indebitato. Ho diverse cartelle esattoriali a mio carico, alcune delle quali potevano rientrare nella rottamazione, ma non vi ho aderito. A conti fatti, avrei dovuto pagare le prime rate da oltre 1.000 euro ciascuna. E non ho disponibilità al momento visto che da 6 mesi campo con la Naspi avendo perso il lavoro. Ho fatto “passo” alla rottamazione perché non avrei comunque potuto adempiere ai pagamenti. Sento parlare però di nuove sanatorie in arrivo e magari sono più favorevoli alla mia attuale condizione economica e finanziaria. Avete notizie certe?”
Nuova sanatoria delle cartelle esattoriali in arrivo? Ecco cosa c’è in programma nella legge di Bilancio
Effettivamente la rottamazione quater qualche controindicazione l’ha presentata subito non appena sono stati chiari i meccanismi con cui poterla sfruttare. In primo luogo una rigidità netta delle modalità di pagamento, perché basta una rata non saldata e si finisce nella decadenza dalla rottamazione. Significa che i debiti tornerebbero a essere quelli soliti, con le eventuali altre rate pagate in precedenza che verrebbero considerate come acconti sui pagamenti complessivi da effettuare.
L’unica magnanimità del governo è stata l’inserimento di 5 giorni di tolleranza su ogni scadenza.
Troppo alte le prime rate, molti hanno detto di no
Altra condizione critica della rottamazione, le prime due rate troppo ravvicinate e soprattutto, troppo alte per molti. Dovendo coprire con le prime due rate il 20% totale del debito, non sono stati pochi i contribuenti che hanno deciso di dire di no alla rottamazione. Con le due rate in scadenza il 31 ottobre 2023 e il 30 novembre 2023.
Quelli prima descritti sono i difetti congeniti della rottamazione quater. Anomalie che hanno spinto molti contribuenti a soprassedere. Poi c’è chi non ha potuto aderire perché non ha fatto in tempo, per dimenticanza, poca conoscenza dello strumento o perché disinformati. E c’è anche chi ha aderito alla rottamazione facendo unica rata e ha dovuto correggere l’errore commesso nella domanda, chiedendo una più lunga rateazione. Infine c’è chi ha cartelle divenute tali, cioè affidate all’Agente della Riscossione, dopo il mese di giugno 2022, che come detto in precedenza, è la data ultima per considerare una cartella come rottamabile. Ecco quindi che l’attesa è per eventuali nuove sanatorie. A dire il vero oggi certezze non ce ne sono e quindi al nostro lettore non possiamo dire nulla di sicuro. L’unica certezza è che per esempio, il Vicepremier Matteo Salvini continua a spingere per interventi di sanatoria anche per l’anno venturo.
Cosa starebbe proponendo Matteo Salvini per le cartelle esattoriali
Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini torna a proporre un autentico condono fiscale, utilizzando sempre la formula della rottamazione e del saldo e stralcio. In pratica si tende a utilizzare la formula dello sconto da offrire a chi ha debiti, in modo tale da spingerlo quanto più possibile a pagare qualcosa al Fisco.
Sanatoria ok, ma non per tutti i contribuenti
Un saldo e stralcio a tutti gli effetti, e per non farlo passare come un favore ai grandi evasori, ecco che la strada sarebbe quella del limite reddituale da inserire, cioè di permettere la sanatoria solo a contribuenti entro un determinato range di reddito. Magari facendo una media delle ultime 4 annualità e fissando il tetto a 40.000 euro. Ipotesi e idee, che ripetiamo, per il momento sono solo tali e non sono misure certe. L’attesa per la legge di Bilancio è alta, ma presto se ne saprà di più. Perché se verranno rispettati i termini, entro la fine di ottobre la manovra dovrebbe essere presentata.