Quali debiti saranno cancellati automaticamente con la nuova sanatoria senza fare domanda

Se la nuova sanatoria cartelle ci sarà anche per il 2023, alcuni debiti iscritti a ruolo saranno cancellati senza dover fare domanda
2 anni fa
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rottamazione cartelle
Foto © Pixabay

Cambiano di giorno in giorno le indiscrezioni che filtrano sulla nuova sanatoria cartelle che il governo Meloni, con tutta probabilità, inserirà nel testo della manovra di bilancio 2023 o nel suo collegato fiscale.

Ad ogni modo per essere certi di quali saranno gli importi debitori ammessi, bisognerà solo aspettare che la finanziaria sia scritta ed approvata.

Le indiscrezioni, comunque, parlano di un possibile stralcio totale per quelle cartelle iscritte a ruolo fino al 2015 il cui importo sia esiguo. Si parla poi anche di una nuova edizione di saldo e stralcio per quelle di importo più elevato.

Si tratterebbe dell’ennesima pace fiscale che in questo periodo sarebbe di grande aiuto per le famiglie italiane alle prese con un tasso di inflazione record (circa il 12%).

Intanto, il 5 dicembre 2022 è anche l’ultimo giorno per aderire alla sanatoria rate 2022 con 5 giorni di tolleranza (decreto Sostegni ter, come convertito in legge n. 25 del 2022).

La nuova sanatoria cartelle per debiti fino a 1.000 euro

Una delle soluzioni che si vocifera venga prevista nella manovra di bilancio 2023 è una nuova sanatoria cartelle con stralcio totale per debiti iscritti a ruolo dopo il 2015 e fino a 1.000 euro.

In tal caso il contribuente non dovrà fare alcuna domanda. Ma sarà l’Agenzia Entrate Riscossione a cancellare dai propri archivi queste posizioni debitorie.

Da precisare è che l’importo dei 1.000 euro si riferisce al singolo debito e non all’intera cartella. Se, dunque, ad esempio con una cartella si chiede il pagamento di 4 imposte differenti di importo fino a 1.000 euro ciascuna, lo stralcio riguarderà l’intera cartella.

Le cartelle da 1.000 euro a 3.000 euro

Nella nuova sanatoria cartelle dovrebbero rientrare anche quelle di importo compreso tra 1.000 euro e fino a 3.000 euro ed iscritte a ruolo fino al 2015. Qui, tuttavia, non dovrebbe essere previsto uno stralcio assoluto, bensì una formula di saldo e stralcio.

Pertanto una riduzione (in tutto o in parte) delle somme dovute.

In pratica il legislatore, lo dice l’espressione stessa, prevede la possibilità che il debito sia “stralciato” (quindi annullato) e saldato. Quindi, stralciato in parte e dovuto per la restante parte.

Due sono le opzioni che potrebbero essere messe sul tavolo per il 2023, ossia uno stralcio del 50% del debito e, quindi, un saldo del restante 50% (da poter pagare in due rate) oppure uno stralcio dell’80% ed un saldo del 20% da pagare in unica soluzione.

A differenza dello stralcio totale per cartelle fino a 1.000 euro, per il saldo e stralcio bisognerà, invece, fare domanda e comprovare la difficoltà economica in cui ci si trova.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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