Per verificare se rientri nella nuova sanatoria cartelle serve lo SPID: ecco il percorso guidato online

In attesa di sapere se nel 2023 ci sarà una nuova sanatoria cartelle intanto il cittadino può verificare se ci rientra
2 anni fa
1 minuto di lettura
sanatoria cartelle
Foto © Licenza Creative Commons

Nella legge di bilancio 2023 con tutta probabilità il nuovo governo Meloni darà spazio anche ad una nuova sanatoria cartelle di pagamento. Un po’ di respiro per le famiglie italiane alle prese con un rincaro prezzi senza precedenti ed un potere di acquisto di stipendi e pensioni in forte calo.

Tre le possibili novità. Uno stralcio totale dei debiti in carico all’Agenzia Entrate riscossione dal 2015 e fino a 1.000 euro. Un saldo e stralcio per quelli di importo compreso tra oltre 1.000 euro e fino a 3.000 euro.

Per importi oltre 3.000 euro, invece, si parla di una quarta edizione della rottamazione.

Se la cosa si farà, in particolare la nuova sanatoria cartelle dovrebbe prevedere:

  • uno stralcio totale per debiti iscritti a ruolo fino al 2015 e fino a 1.000 euro. In tal caso il contribuente non dovrà fare alcuna domanda, in quanto sarà l’Agenzia Entrate Riscossione a cancellare automaticamente dai propri archivi le posizioni debitorie.
  • per i debiti iscritti a ruolo di importo compreso tra 1.000 euro e fino a 3.000 euro le indiscrezioni parlano di due possibili ipotesi, ossia uno stralcio del 50% del debito e, quindi, un saldo del restante 50% (da poter pagare in due rate) oppure uno stralcio dell’80% ed un saldo del 20% da pagare in unica soluzione. Per il saldo e stralcio bisognerà fare domanda e dimostrare di trovarsi in situazione di difficoltà economica
  • in caso di debiti iscritti a ruolo di importo superiore a 3.000 euro, dovrebbe esserci la rottamazione quater, Quindi, pagamento solo delle imposte dovute (da poter rateizzare) con annullamento totale o parziale di sanzione ed interessi.

Sanatoria cartelle, come verificare il proprio debito

Da precisare è che l’importo a cui riferirsi per capire in quale delle tre casistiche il contribuente potrebbe rientrare si riferisce al singolo debito e non all’intera cartella.

Ad ogni modo in attesa di conoscere quale sarà la decisione del governo in merito ad una nuova sanatoria cartelle (la legge dibilancio 2023 deve essere ancora approvata dal governo e poi passare l’esame parlamentare), intanto i cittadini possono già verificare oggi la propria situazione debitoria verso l’Agenzia Entrate Riscossione e, pertanto, farsi già un’idea dell’ipotesi in cui si possa rientrare.

Sul sito istituzionale Agenzia Entrate Riscossione, infatti, è disponibile un servizio gratuito attraverso cui è possibile controllare le cartelle a partire dall’anno 2000, pagare, verificare le rateizzazioni e le procedure in corso su tutto il territorio nazionale.

Al servizio è possibile accedere con credenziali SPID, CIE (Carta identità elettronica) o CNS (Carta nazionale servizi).

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

quota 41
Articolo precedente

Quota 41 ibrida nel 2023, poi versione secca dal 2024: il dado della riforma pensioni è (quasi) tratto

Cambio euro-dollaro su
Articolo seguente

La caduta del dollaro offre sollievo a yen, euro e sterlina